Millennium, il lavoro sporco: dai cantieri navali di Marghera ai “manovali” dell’intelligenza artificiale
- Postato il 12 settembre 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
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Si chiama paga globale, suona anche bene, invece è la nuova frontiera dello sfruttamento. Aggirando i contratti nazionali di lavoro, il sistema prevede un (modesto) forfait che non tiene conto di straordinari, notti, festivi… Nel silenzio generale, a Venezia è in corso un processo contro numerosi dirigenti Fincantieri, colosso per di più pubblico, controllato da Cassa depositi e prestiti, che a Marghera utilizza in modo massiccio manodopera “esternalizzata”, in prevalenza immigrati bangladesi, retribuiti fra i 5 e i 7 euro l’ora con questo meccanismo. Per costruire, fra l’altro, lussuose navi da crociera.
Parte da qui, con un lungo reportage di Federico Rigamonti e Sofia Gastaldo, il viaggio nel “lavoro sporco” proposto da Millennium, il mensile diretto da Peter Gomez, nel numero in edicola da sabato 13 settembre e in libreria da venerdì 19 (trova qui il punto vendita più comodo per te), quando sarà acquistabile anche sugli store online. Il paradosso dello Stato sfruttatore non è isolato, come racconta Filippo Poltronieri entrando nel meccanismo degli appalti Consip per musei e biblioteche.
Sono gli effetti di quattro decenni in cui, con rare eccezioni, ogni riforma del lavoro ha tagliato diritti e retribuzioni, da destra e da sinistra. Lo mostra un’infografica, introdotta da Chiara Brusini e accompagnata da un’analisi di Salvatore Cannavò, che inizia con la scala mobile di Craxi e finisce col decreto lavoro di Meloni.
Da non perdere, poi, lo straordinario reportage di Clém Pouré ed Eugénie Baccot dal Madagascar, dove a 60-100 euro al mese faticano gli “annotatori” che addestrano i sistemi di Intelligenza artificiale. Anche loro esternalizzati dalle aziende tecnologiche francesi.
C’è qualche politico pronto a rimettere al centro la questione sociale? Sì, ma a New York: il candidato “radicale” a sindaco, Zohran Mamdani. MillenniuM pubblica in esclusiva per l’Italia una sua lunga intervista rilasciata a The Nation. Dove ribadisce il suo programma – blocco degli affitti, bus gratuiti, assistenza all’infanzia e aumento del 2% delle imposte per i più ricchi – ma ne spiega anche lo spirito: “Affinché la democrazia sopravviva, non può essere trattata semplicemente come un ideale. Dev’essere qualcosa che risuona con le esigenze della vita dei lavoratori“.
Il numero di settembre di MillenniuM si apre con un ricordo di Mauro Del Corno, il nostro amico e collega scomparso all’improvviso quest’estate, attraverso brani del suo libro Piccolo manuale per grandi rivoluzioni (Guerini e associati). Non è solo un omaggio doveroso, ma un contributo importante al tema del numero. Nel suo lavoro di giornalista economico-finanziario, Mauro raccontava le degenerazioni del sistema capitalista. E la “paga globale” non nasce dal nulla.
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