Minacce in piazza a Monfalcone: «Le taglio la gola» all’europarlamentare Anna Cisint

  • Postato il 20 agosto 2025
  • Di Panorama
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«Le taglio la gola». Con queste parole, accompagnate dal gesto delle mani intorno al collo, l’europarlamentare della Lega ed ex sindaco di Monfalcone, Anna Cisint, è stata minacciata in pieno centro cittadino.

L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi in piazza della Repubblica, davanti al municipio della cittadina goriziana, dove alcuni passanti hanno assistito alla scena e sono intervenuti per bloccare l’aggressore, permettendo l’arrivo tempestivo delle forze dell’ordine.

A rivolgerle le minacce un cittadino di origini bengalesi residente a Monfalcone, musulmano radicalizzato.

L’uomo avrebbe manifestato «insoddisfazione» per alcune iniziative promosse dalla Cisint durante il suo mandato da sindaco e proseguite nella sua attività politica: dalla chiusura di tre luoghi di culto islamici risultati irregolari al divieto di accesso agli uffici comunali per chi si presenta con il volto integralmente coperto.

L’eurodeputata ha denunciato immediatamente l’accaduto. «Ho sporto formale denuncia alle autorità», ha dichiarato, «questo episodio non fa altro che rafforzare la mia determinazione nella battaglia contro il fondamentalismo islamico, che è già presente e pretende di dettare legge a casa nostra. Ringrazio i cittadini che sono intervenuti: la loro vicinanza mi dà la forza per continuare a combattere con ancora più determinazione».

Negli anni, Cisint si è distinta per le sue posizioni molto nette in materia di immigrazione e sicurezza, tanto da essere definita «la sindaca anti-Islam» e, da alcuni osservatori, «la Le Pen del Nordest». Appellativi che testimoniano il carattere del suo impegno politico, e che lei rivendica come parte integrante di una battaglia in difesa delle radici culturali italiane e della legalità.

L’episodio ha suscitato numerose reazioni di solidarietà dal mondo politico. Il sindaco di Monfalcone, Luca Fasan, ha parlato di «un vergognoso e inaccettabile attacco alle istituzioni, alla democrazia e a chi ogni giorno si impegna per il rispetto della legalità. La radicalizzazione islamica – ha aggiunto – si conferma un rischio concreto per la sicurezza e il futuro del nostro Paese».

Sulla stessa linea il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava, che in una nota ha espresso sostegno e vicinanza all’europarlamentare: «Le minacce ricevute sono gravissime, ma nessuno potrà fermare la sua determinazione nel difendere i valori della nostra comunità. Le istituzioni devono restare unite e ferme contro ogni forma di violenza e intimidazione».

Anche il segretario della Lega in Friuli Venezia Giulia, Marco Deosto, ha sottolineato la necessità di una condanna unanime: «Esprimo piena solidarietà ad Anna Maria Cisint per le gravissime minacce subite. Davanti a episodi simili non ci possono essere divisioni politiche: la condanna deve essere unanime. Tutti, da destra a sinistra, hanno il dovere di schierarsi dalla parte della legalità e della sicurezza, perché nessun fanatismo può mettere a rischio chi serve le nostre comunità».

Messaggi di sostegno sono giunti anche da esponenti del Consiglio regionale, tra cui Antonio Calligaris e Diego Bernardis, che hanno parlato di «un attacco vile e inaccettabile».

L’episodio di Monfalcone riaccende i riflettori sul tema della radicalizzazione islamica in Italia, una questione che divide l’opinione pubblica e che continua a generare dibattito politico.

Autore
Panorama

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