“Mio marito sentiva odori che non c’erano e aveva continui déjà vu: pensava fosse stress, anche il medico concordava. Poi la diagnosi choc”: il racconto di Leanne Fair
- Postato il 2 maggio 2025
- World News
- Di Il Fatto Quotidiano
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Possono un odore fantasma o una ricorrente sensazione di déjà vu essere il sintomo di un tumore al cervello? Purtroppo sì. È la drammatica lezione imparata da Leanne Fair, 45 anni, di Edimburgo, che ha perso il marito Barry Fair a soli 44 anni a causa di un cancro cerebrale aggressivo, i cui primi, subdoli segnali erano stati scambiati per semplice stress. Ora Leanne, come riporta il Daily Mail, condivide la sua storia per mettere in guardia altre persone e per sostenere la ricerca.
Tutto iniziò nel gennaio 2022. Barry, un consulente finanziario di 44 anni, iniziò a sperimentare strani sintomi: percepiva odori che non esistevano e viveva frequenti episodi di déjà vu. Attribuì tutto allo stress di un lavoro frenetico e impegnativo. Anche il suo medico di base confermò questa ipotesi, non ravvisando nulla di preoccupante. Ma poche settimane dopo, arrivò il campanello d’allarme più violento: una “terrificante crisi epilettica”, apparentemente dal nulla. Leanne portò immediatamente il marito in ospedale. Dopo una serie di esami approfonditi, all’inizio di febbraio arrivò la diagnosi devastante: astrocitoma di terzo grado, un tumore cerebrale aggressivo e a crescita rapida, localizzato nel lobo frontale.
L’astrocitoma è una forma comune di glioma (tumore che origina nel cervello o nel midollo spinale) e rappresenta circa un terzo dei tumori cerebrali diagnosticati nel Regno Unito. Un tumore di grado tre, come quello di Barry, ha una prognosi infausta: gli studi suggeriscono che solo il 20-50% dei pazienti sopravvive più di cinque anni. “Una scansione MRI confermò le nostre peggiori paure”, ricorda Leanne. “Quell’istante, seduta lì ad ascoltare le parole ad alta voce, mi sentii come se il pavimento fosse scomparso da sotto di noi. Barry continuava a cercare di essere forte per me, ma potevo vedere la paura nei suoi occhi. Non avevamo idea di cosa stesse arrivando, ma sapevamo entrambi che tutto era cambiato“. Il tempo per elaborare la notizia fu pochissimo. Barry fu sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza il 23 febbraio 2022 presso la Royal Infirmary di Edimburgo per rimuovere la massa tumorale. L’operazione riuscì a rimuovere gran parte del tumore nel lobo frontale, ma l’esame istologico rivelò che il cancro si era già diffuso al corpo calloso, una struttura profonda del cervello impossibile da operare.
Iniziò così un lungo percorso di chemioterapia e radioterapia, nel tentativo di fermare la crescita del tumore. Ma il cancro di Barry si rivelò resistente ai trattamenti. “Ha affrontato anni di chemio e radioterapia e orribili effetti collaterali con tale coraggio”, racconta Leanne. “Ci faceva ancora ridere, suonava ancora la sua musica, aveva ancora tempo per tutti gli altri. Abbiamo fatto viaggi di famiglia, siamo andati a concerti, e anche solo piccole passeggiate con il nostro cane, Spud. Ogni momento improvvisamente significava così tanto”. Anche quando perse l’uso di una mano, Barry insistette per andare a giocare a biliardo con gli amici. “Era semplicemente così – coraggioso, leale e pensava sempre agli altri”.
All’inizio del 2024, la salute di Barry peggiorò rapidamente. Dopo un’ultima crisi epilettica, fu ricoverato e poi riportato a casa, affidato alle cure amorevoli e a tempo pieno della moglie. I medici gli diedero 48 ore di vita, ma lui sfidò ancora una volta le aspettative, vivendo per altre sette settimane, senza dolore e circondato dall’affetto dei suoi cari. “Vederlo spegnersi in quei ultimi mesi mi ha spezzato“, confessa Leanne, “ma mi sono anche sentita fortunata ad essere lì accanto a lui, dandogli l’amore e le cure che meritava così tanto”. A poco più di un anno dalla scomparsa di Barry, avvenuta nella primavera del 2024, Leanne ha trasformato il suo dolore in impegno. Il 27 aprile scorso ha completato la Glasgow Kiltwalk, una marcia benefica, per raccogliere fondi per Brain Tumour Research, un ente di ricerca sui tumori cerebrali. “Quando ho visto la data […] mi sono iscritta subito. Mi ha dato una ragione per andare avanti”, dice. “Uscire all’aperto, allenarmi e avere un obiettivo mi sta aiutando ad attraversare questo dolore. Ma più di ogni altra cosa, l’ho fatto per Barry”. Il suo obiettivo ora è chiaro: “Voglio continuare a raccogliere fondi affinché un giorno le persone con questa crudele malattia abbiano una speranza reale. Barry meritava di meglio, e così ogni altra persona che sta affrontando questo. Lo porterò con me ad ogni passo del cammino”
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