Misure cautelari e perquisizioni per gli attivisti pro Pal: arriva la riposta del coordinamento Torino per Gaza

  • Postato il 10 ottobre 2025
  • Cronaca
  • Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – L’avevano annunciata ed è arrivata: la risposta del coordinamento Torino per Gaza riguardo a quanto accaduto nella mattinata di oggi.

È infatti scattata all’alba l’operazione condotta dalla Digos di Torino su delega della Procura della Repubblica, che ha portato all’esecuzione di dieci misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati.
I reati contestati sono resistenza aggravata a pubblico ufficiale, violenza privata aggravata e danneggiamento.

Contestualmente, gli agenti hanno eseguito tredici perquisizioni a carico di attivisti pro Palestina denunciati in relazione a recenti blocchi stradali e ferroviari, danneggiamenti e interruzioni di pubblico servizio.

Gli attivisti hanno riposto con un comunicato diffuso sui social e con l’annuncio di una manifestazione cittadina in piazza Castello sabato 11 ottobre:

TUTT3 LIBERꞫ
PALESTINA LIBERA
Solidarietà allə compagnə!

Lo aveva annunciato a mezzo stampa il questore Sirna che ci sarebbe stata una risposta celere da parte della questura di Torino a fronte di due settimane di una inedita mobilitazione per la Palestina.

Così, alle prime luci dell’alba, la digos di Torino si è presentata a casa di 13 giovani che hanno preso parte alle iniziative di blocco di queste settimane per effettuare delle perquisizioni e il sequestro dei telefoni.

Si tratta di un doppio pacchetto, infatti, contestualmente sono state notificate 10 misure cautelari a diversi studenti e studentesse per manifestazioni che riguardano il 2023 e 2024.

Una cosa va detta subito: il solito modus operandi di questura e procura cittadini sa scricchiolando davanti all’esplosione di un movimento popolare determinato e di portata storica come quello che abbiamo chiamato “blocchiamo tutto”.

Ne è la prova la serata del 7 ottobre quando, nonostante il divieto della questura di manifestare, sono scese in strada diecimila persone che, a testa alta e con grande dignità, hanno attraversato la città in maniera ferma e risoluta. Il dispositivo è stato superato con la semplice volontà di esserci e camminare ancora una volta insieme.

L’aria è cambiata.

Il tentativo di questa mattina si scrive in un momento particolare e se l’obiettivo è cercare di dare una risposta immediata alle centinaia di migliaia di persone che hanno bloccato davvero tutta la città e tutta l’Italia in questa settimana, al momento ci sembra poche efficace. Certo, non va sottovalutato che 13 ragazzi e ragazze vengono utilizzati come capro espiatorio per le iniziative che ci hanno visto in migliaia a prenderne parte.

Riporta parte del comunicato.

Le azioni investigative fanno riferimento alle manifestazioni tenutesi a Torino il 22 e 23 settembre e il 2 ottobre scorsi, durante le quali erano stati segnalati episodi di tensione con le forze dell’ordine.

 

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Quotidiano Piemontese

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