Modifica la targa con il pennarello, denuncia per falso e sequestro

  • Postato il 23 novembre 2025
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  • Di Virgilio.it
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La pattuglia della Polizia locale si è accorta subito che qualcosa non tornava. A Brugherio, in provincia di Monza e Brianza, un’auto procedeva regolarmente lungo la via Kennedy, ma qualcosa della targa posteriore stonava per un attento osservatore. La prima lettera, una “E”, era storta e gonfia di colore, con un sospetto segno nero sotto, ed è così che la vettura è stata esaminata a fondo.

La scoperta ai controlli

Dopo aver chiesto i documenti, gli agenti hanno dato uno sguardo approfondito al paraurti e allora è arrivata la conferma: la lettera era stata ritoccata con un pennarello indelebile nero. Alla fine il primo carattere era una “F”, trasformata in “E” per mascherare la vera combinazione alfanumerica, come se potesse trarre in inganno le Forze dell’Ordine.

Eseguito in modo quasi dilettantesco, l’intervento combina due reati. Resosi conto di essere ormai spacciato, l’uomo al volante, un 39enne residente ad Arcore proprietario del mezzo, ha evitato di opporre resistenza o di addurre giustificazioni stravaganti. Gli agenti hanno verbalizzato l’accaduto e fatta partire la denuncia per falsità materiale commessa dal privato e uso di atto falso.

Oltre alla contestazione penale, nella procedura entra anche il Codice della Strada. Perché la targa irregolare viola una norma formale e contemporaneamente crea una distorsione nel sistema di identificazione del veicolo, con ripercussioni tanto sulla sicurezza quanto sui sistemi automatici di lettura e sulla tracciabilità dei transiti. Di conseguenza, l’auto è finita sotto sequestro amministrativo, in perfetta osservanza della legge.

Cosa rischia

La scena non ha dato adito a momenti di tensione, raccontano alcuni testimoni. Tutto è avvenuto senza tentativi di fuga o contestazioni animate, nonostante le severe sanzioni previste dal legislatore. Le indagini in corso proveranno a stabilire il motivo della targa alterata.

Sul tavolo, interpretazioni di vario tipo: magari l’obiettivo era eludere le telecamere dei varchi ZTL oppure evitare multe dei sistemi di rilevazioni automatica, o ancora aggirare accertamenti su pedaggi e velocità. Qualunque fosse la ragione, la modifica anche minima a una targa rientra nella falsificazione di un documento ufficiale, trattata dalla legge alla stregua di un vero e proprio atto fraudolento.

L’intervento in via Kennedy apre inoltre il tema del controllo su strada in ambito urbano. Le pattuglie intercettano spesso irregolarità di questo genere in modo empirico, grazie all’esperienza. La presenza di tratti di pennarello, l’assenza di riflesso uniforme, la parte annerita che non reagisce alla luce come il resto della lamiera costituiscono tutti segnali che un operatore riconosce al volo.

Sequestrata sotto forma di prova materiale, la targa modificata verrà analizzata, fotografata e quindi inserita nel fascicolo allegato alla denuncia. Per quanto riguarda la vettura, essa resterà ferma fino alla definizione del procedimento, a meno di eventuali dissequestri stabiliti dal giudice. Inoltre la Polizia locale avviserà la Motorizzazione, così da aggiornare i registri e impedire che il veicolo torni in strada con altre targhe “di comodo”.

Nel frattempo, il 39enne si appresta ad affrontare l’iter giudiziario. Le accuse previste dal codice penale portano a pene che vanno dalla multa alla reclusione, anche se molto dipenderà dai precedenti e dalle circostanze.

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