Momo e Ramy, i due amici del Corvetto morti allo stesso modo in fuga dalle forze dell’ordine
- Postato il 22 maggio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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La nuova sciagura stradale avvenuta in strada a Milano durante la notte tra martedì e mercoledì e che si è abbattuta sulla comunità nordafricana del quartiere Corvetto a Milano, sembra la replica della tragica morte occorsa a Ramy Elgaml, il 19enne deceduto dopo un incidente in moto durante un inseguimento con i Carabinieri lo scorso 24 novembre.
In questa nuova tragedia, a perdere la vita è stato Mahmoud Mohamed detto Momo, un 21enne amico d’infanzia di Ramy nonché suo vicino di casa. Mohamed è fuggito per l’ansia di un eventuale controllo da parte di una pattuglia della Polizia che aveva incrociato nelle strade di Milano deserte della notte, e che voleva evitare a tutti i costi perché senza patente e con lo scooter taroccato. Il 21enne è scappato a tutta velocità e dopo avere perso il controllo del mezzo si è schiantato contro un semaforo morendo poi in ospedale. Proprio contro un palo come avvenne per il suo amico, e con lo stesso modello di scooter, un T-Max.
Mahmoud Mohamed risiedeva a Brembate in provincia di Bergamo, ma viveva in via Mompiani, nello stesso quartiere teatro, dopo la morte di Ramy, di una rivolta contro le forze dell’ordine che poi sono state scagionate da una presunta condotta errata dell’inseguimento. Momo è scappato a forte velocità perché sapeva di essere sanzionabile: non aveva mai conseguito la patente e nemmeno aveva il foglio rosa. Era fra l’altro su uno scooter con il motore di provenienza furtiva.
Secondo una prima ricostruzione della Polizia locale che procede alle indagini, tra la pattuglia della Polizia che lo seguiva e il mezzo a due ruote non c’è stato contatto. Lo scooter e la Volante, intorno alle 3.15, si sono incrociati in viale Ortles provenendo da direzioni opposte. Lo scooter ha svoltato a sinistra, in via Cassano d’Adda, e l’auto della polizia, insospettita dalla manovra, lo ha seguito sulla stessa via. Lo scooter a quel punto ha accelerato ma poco dopo, all’incrocio con via Marco D’Agrate, ha sbandato finendo contro il semaforo dell’incrocio. Un video acquisito da un esercizio pubblico ha confermato la dinamica: lo scooter ha fatto tutto da solo e la polizia è arrivata dopo oltre 15 secondi, senza sirena e dispositivi luminosi accesi. Le indagini sono state coordinate dal pm di turno di Milano, Giorgia Villa, che ha disposto il sequestro dei due mezzi e che potrebbe aprire un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, per poi disporre l’autopsia del 21enne.
La Questura ha precisato che al pronto soccorso dell’Humanitas di Rozzano, diversamente da quanto si era saputo sulle prime, non ci sono stati tafferugli. Tutto si è risolto al meglio, senza feriti e senza danni, solo con un enorme dolore per una seconda giovane vita spezzata in modo assurdo. I parenti e gli amici si sono ritrovati qui solo per “piangere il loro caro defunto pretendendo di vedere il corpo”. Sul posto, oltre a diverse pattuglie delle forze dell’ordine, sono arrivati anche i militari del Battaglione Carabinieri Lombardia.

Mohamed e Ramy abitavano al Corvetto
Gli amici del quartiere Corvetto, nella giornata di ieri hanno commemorato Momo in un parco pubblico, straziati. Nato in Libia ma figlio di padre egiziano e madre marocchina, il 21enne ora verrà sepolto in Marocco. Gli amici lo hanno commemorato distribuendo tè e foto, senza momenti di tensione.
Con i dovuti distinguo sulla dinamica, la tragedia che ha colpito di nuovo il Corvetto ricorda quella della tragica morte di Ramy Elgaml avvenuta dopo una fuga il 24 novembre scorso. Come in quell’occasione il conducente (Ramy era il passeggero), Fares Bouzidi, di 22 anni, era senza patente. Dopo la morte di Ramy, nel quartiere ci fu una mezza sommossa con tafferugli per protesta. Gli accertamenti poi portarono a stabilire che non vi fu alcuna condotta di guida illegale da parte delle forze dell’ordine.
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