Mondiale per Club, cosa lascia la sconfitta della Juventus con il Manchester City

  • Postato il 26 giugno 2025
  • Di Panorama
  • 4 Visualizzazioni

La Juventus esce travolta dal confronto diretto “nobile” del girone del Mondiale per Club, incassa un pokerissimo di reti dal Manchester City, fa la figura dello scolaro portato a lezione dal maestro e chiude al secondo posto. Non una bella figura per i bianconeri di Igor Tudor, mai in partita contro Pep Guardiola in un match decisivo solo per determinare le posizioni in vetta alla classifica del gruppo. Schiaffi pesanti da metabolizzare, soprattutto perché incrinano il clima di fiducia che circondava la spedizione juventina negli Stati Uniti.

Tra le due squadre c’era un divario in termini di potenzialità ben espresso dal peso economico: da una parte la corsa al miliardo di euro di fatturato del City, dall’altra i 400 milioni della Juventus. In campo si è visto tutto, con ben poche notizie confortanti in vista degli ottavi di finale per i bianconeri.

Tudor sotto accusa, troppo turn over contro i più forti

Primo capo d’accusa: troppo turn over deciso da Tudor in avvio lasciando in panchina Yildiz, Kolo Muani e Thuram tra gli altri per dare spazio e un’opportunità a Vlahovic e al redivivo Kostic. Quando i titolari sono stati gettati in campo era troppo tardi per invertire una tendenza rischiosa perché nel cuore della ripresa il City è parso poter dilagare creando anche un danno di immagine alla Juventus.

E’ vero che la stanchezza di fine stagione e il margine di tempo ridotto per preparare la seconda fase (martedì 1° luglio ore 21), oltre alla presenza di numerosi diffidati, consigliavano prudenza nel gestire l’impegno, ma così facendo il tecnico croato ha esposto la squadra a una brutta figura che incide anche sul morale.

MONDIALE PER CLUB, QUANTO HA GUADAGNATO LA JUVENTUS

Juventus, allarme dalla fase difensiva: troppi errori

Altra indicazione negativa, la tenuta difensiva. Alberto Costa ha sbagliato tutto sul primo gol di Docu. L’autorete di Kalulu è stata anche grottesca nella sua goffaggine così come la copertura di Koopmeiners in occasione del tris di Haaland che Guardiola ha fatto riposare per un tempo, ragionando come Tudor, ma che dopo l’intervallo è entrato spaccando definitivamente in due la partita.

Se il migliore è il portiere, un ottimo Di Gregorio, il segnale è preoccupante. Il Manchester City ha letteralmente passeggiato nella metà campo juventina, quasi senza trovare opposizione: 76% di possesso palla, 24 tiri di cui 11 nello specchio della porta. Aver incassato solo 5 reti, segnando a Ederson i primi due presi nell’intero torneo, è quasi consolante.

Juventus, la distanza tra titolari e riserve

L’eredità che lascia la dura sconfitta con il Manchester City è pesante. C’è un’enorme distanza tra titolari e riserve e in estate bisognerà lavorare molto sul mercato per dare a Tudor una rosa più profonda ed equilibrata. Alcuni dei calciatori in rosa non sono all’altezza di sfide internazionali che la Juventus dovrà affrontare anche a partire dall’autunno, ma non è detto che ci siano tutte le risorse per poter intervenire.

Anche Tudor incassa una lezione. Perdere contro il City non è un dramma, farlo lasciando la sensazione di inseguire sempre l’avversario, venendo a tratti portato a spasso, è invece un lusso che un’aspirante grande squadra non si può permettere.

Leggi anche:

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti