Mondiale per Club FIVB, la finale sarà tutta italiana: Scandicci domina il Dentil, Conegliano rimonta l'Osasco
- Postato il 13 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Era una finale annunciata, ma adesso l’ha ufficializzata anche il campo: il Mondiale per Club sarà tutta una questione italiana, con Conegliano e Scandicci pronte a sfidarsi 7 mesi dopo essersi ritrovare nell’atto conclusivo di Champions League. Allora, come sempre accade sistematicamente da un po’ di anni a questa parte, vinsero le venete, ma domani (ore 20,30, diretta Dazn) tutto potrà accadere. Con una certezza scolpita nella roccia: il trofeo iridato resterà per il secondo anno consecutivo in Italia. Se ancora a Conegliano, questo è tutto da vedere.
- Conegliano, che spavento: rischia di andare 0-2, ma risale in tempo
- Scandicci, la regola del 3-0 non ammette deroghe
- Una finale non così scontata: Antropova sogna lo sgambetto
Conegliano, che spavento: rischia di andare 0-2, ma risale in tempo
Le Pantere di Santarelli invero qualche rischio se lo sono preso nella semifinale contro l’Osasco Sao Cristovao Saudé. Che per un set e mezzo (e anche oltre) ha sognato ad occhi aperti: approfittando dell’approccio decisamente svagato delle gialloblù, le brasiliane ne hanno approfittato per scappare sull’1-0 (25-21 il parziale del primo set) e hanno tenuto la barra dritta anche per lunghi tratti del secondo, imbrigliando in modo mirabile una versione della Prosecco Doc Imoco decisamente sbiadita e (per certi versi) irriconoscibile.
Avanti 22-18, l’Osasco di colpo ha spento la luce: un paio di errori della temuta Cugno e un muro provvidenziale di Chirichella hanno rimesso in pista Conegliano sul 23 pari, e a quel punto un’invasione avversaria e una splendida rigiocata chiusa da Gabi ha confezionato il 5-0 di parziale che ha completamente stravolto l’inerzia della partita.
Perché l’Osasco a quel punto è imploso: avvio super delle Pantere (5-1) e Gabi, sempre lei, pronta a caricarsi sulle spalle le compagne, che hanno gestito senza affanno le operazioni tanto nel terzo quanto nel quarto parziale, dove le padrone di casa hanno inseguito affannosamente ma senza alcuna possibilità di replica (doppio 25-16). Gabi (18 punti), Zhu e Haak (13), Lubian (11) e Chirichella (10) risolvono problemi, ma quanta paura per le campionesse in carica…
Scandicci, la regola del 3-0 non ammette deroghe
La regola del 3-0 è fedele compagna di viaggio della Savino Del Bene Scandicci, che dopo aver infilato tre risultati fotocopia nella fase a gironi ha pensato bene di ripagare con la stessa moneta le brasiliane del Dentil Praia Clube. Per due set almeno però c’è stato da sgobbare: 25-23, 26-24, 25-19 il punteggio finale di una partita che ha ribadito una volta di più lo straordinario potenziale tecnico e fisico di Kate Antropova, mattatrice assoluta con 20 punti (di cui tre direttamente al servizio), anche se Avery Skinner ha saputo adeguatamente accompagnare l’opposto siglando 16 punti e offrendo una prestazione di assoluto livello.
Scandicci ha fatto tesoro di molte piccole cose: i muri di Nwakalor e Bosetti che hanno indirizzato il primo set prima del ritorno delle sudamericane, poi piegate da una diagonale perfetta di Bosetti e dall’errore di Michelle sulla prima palla set. Nel secondo un parziale di 4-0 (da 16 pari) ha stroncato le velleità del Dentil, che pure è stata brava ad annullare due palle set prima di capitolare sul muro di Graziani alla terza opportunità.
Battaglia anche nel terzo parziale, ma sul 19-18 Scandicci ha mollato gli ormeggi con un attacco di Skinner e un muro di Ognjenovic, e a quel punto s’è messa in modalità controllo senza dare più chance di replica alle temibili Fingall (17 punti) e Caffrey (16).
Una finale non così scontata: Antropova sogna lo sgambetto
Domani sera, insomma, sarà ancora una volta Antropova contro “resto del mondo”. Conegliano, per quanto visto anche in semifinale, qualche piccola crepa quest’anno la sta mostrando: Gabi, Zhu e Haak restano comunque un tridente di qualità ed esplosività inaudite, ma contro la Scandicci vista nel corso del torneo servirà comunque una Prosecco Doc Imoco bella concentrata.
Di suo la Savino Del Bene non ha nulla da perdere: alla prima esperienza al mondiale, le ragazze di Marco Gaspari hanno fatto debitamente il loro, e adesso si ritrovano a dover scalare l’ultima montagna, la più impervia, ma con qualche possibilità concreta di poter provare a fare il colpaccio. Per l’Italia del volley, l’ennesima vetrina di un 2025 a suo modo indimenticabile.