Morata, un rigore sbagliato scatenò la depressione: con Alice momenti di odio
- Postato il 21 giugno 2025
- Di Virgilio.it
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Se tornerà a giocare in Italia – piace al Como di Fabregas, con cui si è sentito anche al telefono, mentre è da escludere che possa riabbracciare Allegri al Milan – si vedrà ma, sicuramente, Alvaro Morata intende lasciare il Galatasaray per una nuova esperienza.
L’ex bomber rossonero si sente pronto per un’avventura importante ma non dimentica i momenti difficili passati nella sua lunga carriera ed ha messo tutto a nudo nel documentario “Morata, non sapete chi sono”.
- Morata e l'incubo depressione
- Un rigore sbagliato causò la crisi
- Morata e l'uso dei farmaci
- La verità di Alice Campello
Morata e l’incubo depressione
Ora ne parla apertamente, sottolineando l’importanza della salute mentale e raccontando quando tutto è iniziato, ma la depressione è stato il vero male oscuro dello spagnolo. Morata rivela quando ha toccato il fondo, in una gara con l’Atlético Madrid, nel ritorno dei quarti di finale della Champions League 2023/24 contro il Borussia Dortmund.
Un rigore sbagliato causò la crisi
L’Atlético Madrid andò a Dortmund con un vantaggio di 2-1 dell’andata al Metropolitan, e nei primi minuti il nazionale spagnolo ebbe l’occasione di blindare la qualificazione ma sbagliò un rigore. L’Atlético fu eliminato (4-2), e in quel momento iniziò il suo incubo: “Avevamo una partita contro il Borussia Dortmund per arrivare in finale di Champions League”, ha detto, confondendo il turno, prima di aggiungere: ” Ho avuto una chiara occasione che ho sprecato e dopo di che la mia testa si è completamente spenta “.
“In quel momento ho capito con tanta forza che qualcosa dentro di me e nella mia testa si era bloccato. Infatti, dopo quell’occasione ricordo di non essere riuscito a seguire la palla e non eravamo ancora stati eliminati. Ma il semplice fatto che nella mia testa pensassi che quel momento avrebbe eliminato l’Atlético Madrid dalla finale di Champions League, con tutto quello che questo significava, mi ha spaccato la testa da dentro “.
A fine partita, Morata era inconsolabile nello spogliatoio degli ospiti al Signal Iduna Park. “Alla fine della partita, ricordo di essere rimasto solo negli spogliatoi per molto tempo. Volevo solo piangere. Mi sentivo una persona piccolissima seduta accanto ai miei compagni di squadra, ed è lì che è iniziato tutto”.
Morata e l’uso dei farmaci
Il bomber rivela: «Ho persino pensato di fingere di essere infortunato per non giocare. La mente ti suggerisce ogni genere di cose per farti evitare ciò che ti fa soffrire. Era come se fossi in una stanza completamente buia, con tutti che mi fissavano», ha spiegato, sottolineando anche come i farmaci lo abbiano aiutato: «Senti dolore alle gambe, il petto si stringe e l’aria non ti entra in gola. Senti una grande pressione al petto, come se ti mancasse il respiro. Non so se avrei potuto giocare senza farmaci».
La verità di Alice Campello
Nel documentario c’è anche la testimonianza della compagna Alice Campello. “Non ero felice con me stessa e lui non era felice con sé stesso. Come si può stare bene con qualcuno se non riesci a dare il meglio di te? Riesci solo a dare cose negative, è normale che ci si scontri, non è sano”.
Aggiunge infine Alice Campello su Morata: “Non penso che ci sia stata una crisi dovuta alla mancanza d’amore – ha poi precisato – ma piuttosto due persone che non stavano bene. Ci sono stati momenti di odio profondo e altri migliori, ma quando la rabbia passa, vince sempre l’amore. Non che ora sia tutto perfetto, perché non lo era prima e non lo è neppure oggi. Non ho mai nascosto di provare un amore immenso per lui, ma abbiamo momenti più complicati e altri migliori, e continueremo ad averli. Non sarà la prima volta né l’ultima, ma spero che sapremo gestirla diversamente. Ci siamo scelti di nuovo ed è tutto ciò che conta per me».