Morde la lingua al suo aggressore per sfuggire a uno stupro, assolta dopo 61 anni

  • Postato il 10 settembre 2025
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  • Di Agi.it
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Morde la lingua al suo aggressore per sfuggire a uno stupro, assolta dopo 61 anni

AGI - Una donna sudcoreana è stata assolta dopo che un tribunale ha riconsiderato la sua condanna, risalente a 61 anni prima, per aver morso la lingua di un uomo durante una presunta aggressione sessuale. Choi Mal-ja aveva 18 anni quando è stata condannata per lesioni personali gravi a 10 mesi di carcere. Il suo aggressore, che aveva 21 anni, ha ricevuto una pena più lieve, sei mesi.

Dopo una campagna durata anni per scagionare la sua reputazione, a luglio è iniziato un nuovo processo nella città meridionale di Busan. Nella prima udienza, i pubblici ministeri si sono scusati con lei e, con una mossa insolita, hanno chiesto al tribunale di annullare la condanna. "Non potevo lasciare che questo caso rimanesse senza risposta... Volevo difendere le altre vittime che condividono la mia stessa sorte", ha dichiarato la signora Choi dopo l'assoluzione.

All'epoca, quando ero adolescente, quell'incidente cambiò il mio destino, "trasformandomi da vittima ad accusata". "Le persone intorno a me, mi avevano avvertito che sarebbe stato come lanciare uova contro una roccia, ma non potevo lasciar perdere questo caso", ha detto la signora Choi, che ora ha 79 anni.

Secondo i documenti del tribunale, l'aggressore aveva inchiodato la signora Choi a terra. La donna era riuscita a liberarsi solo dopo averle morso circa 1,5 cm di lingua. Nel corso degli anni l'uomo aveva ripetutamente chiesto un risarcimento per le ferite riportate e in un'occasione era persino entrato con un coltello in casa della donna.

L'uomo è stato condannato a sei mesi di carcere - con pena sospesa per due anni - per violazione di proprietà privata e intimidazione. Non è mai stato incriminato per tentato stupro. La signora Choi ha ricevuto la pena più severa per avergli causato gravi lesioni personali; all'epoca il tribunale aveva affermato che le sue azioni avevano superato i "limiti ragionevoli" della legittima difesa. Durante le indagini è stata detenuta per sei mesi e in seguito le è stata inflitta una pena di 10 mesi, sospesa per due anni.

Nel 2018, ispirata dal movimento globale #MeToo, che ha preso piede anche in Corea del Sud, la signora Choi si è rivolta a gruppi di sostegno e ha trascorso circa due anni a raccogliere prove prima di presentare una petizione per un nuovo processo. Il suo percorso verso l'assoluzione è stato arduo, ma alla fine ce l'ha fatta.

 

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Agi.it

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