Morte del Papa, quando chiamò una famiglia di Mendicino
- Postato il 22 aprile 2025
- Morto Papa Francesco
- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Morte del Papa, quando chiamò una famiglia di Mendicino
Maria nel 2015 parlò con Papa Francesco per venti minuti al telefono da casa sua a Mendicino in provincia di Cosenza. Con il figlio avevano scritto una lettera al Santo Padre
«È stata mia madre in lacrime a darmi la triste notizia. Io ero in cucina a preparare qualcosa e non sapevo nulla». E per lei che nel 2015 con Papa Francesco ha parlato per venti minuti al telefono da casa sua a Mendicino in provincia di Cosenza, la notizia è di quelle che ti fanno diventare il respiro affannoso e ti costringe a fermarti. Ieri, lunedì 22 aprile, per Maria è stata una giornata di autentico dolore per quel Papa che «ha sfidato il mondo» e che dopo aver ricevuto la lettera di suo figlio Francesco Maria di 8 anni, che gli raccontava della zia malata di tumore e della necessità di una sua personale preghiera, non ha esitato a comporre il suo numero di telefono per entrare nella loro storia e nelle loro vite.
LA TELEFONATA DI PAPA FRANCESCO
Maria ricorda ancora con commozione quel momento.
«Erano all’incirca le 18 quando squillò il telefono di casa. Risposi e dall’altra parte del filo, subito dopo aver detto pronto, mi sentii rispondere che era il Papa, Papa Francesco. Rimasi attonita, senza saliva e senza parole. Ma lui comprese ed entrò subito in argomento. Mi disse di aver ricevuto la lettera di Francesco Maria e cominciò a chiedermi informazioni sulla malattia di mia sorella. Cominciai a spiegargli qual era il suo problema e tutte le cure alla quale si era sottoposta. Mi fece tante domande, voleva capire, e io piano piano dimenticai che stavo parlando con il Santo Padre e cominciai a rispondere con maggiore scioltezza, senza tentennamenti. Mi rassicurò, disse che avrebbe pregato e che anche noi avremmo dovuto farlo, chiedendo al Signore di starci vicino e di aiutarci».
LA LETTERA DEL FIGLIO, LA ZIA MALATA DI TUMORE
La prima persona che seppe della telefonata del Papa fu proprio la sorella di Maria che seppur sofferente, trasse da quella notizia la fiducia e la speranza necessarie per continuare ad andare avanti. E per tutta la famiglia la vicinanza di una persona tanto speciale, che più di qualunque altra era vicino a Dio, rappresentò una vera sferzata di energia e le lacrime lasciarono il posto a una nuova consapevolezza verso quel dolore che li attanagliava da tempo.
UNA STRAORDINARIA TESTIMONIANZA VERSO CHI SOFFRIVA
«Dopo aver parlato con me per lungo tempo – continua Maria – mi chiese di poter salutare Francesco Maria. Ma mio figlio si bloccò, era tale l’emozione che non riuscii a dire niente se non grazie, grazie per aver letto la sua lettera e per quella telefonata che considerava una testimonianza straordinaria di attenzione verso chi soffriva». Sì, Francesco Maria non ce la fece a parlare con il Papa ma mentre lui ascoltava sua madre, sentì forte l’impulso di disegnare e lo fece seguendo tutte le emozioni che lo attraversavano. Il risultato di quel momento straordinario e inaspettato fu una colomba bianca pronta a librarsi in cielo. Bianca come il vestito di Francesco e come il candore che emanava la sua anima.
«FORSE IL PAPA DOVEVA RIGUARDARSI IN QUESTI GIORNI DI PASQUA»
«Forse non avrebbe dovuto uscire in questi giorni di Pasqua. Doveva riguardarsi».
Maria parla del Papa come di un familiare al quale si è legati da un affetto profondo. E paragona la notizia della sua morte a un fulmine che ha attraversato il mondo intero perché, soprattutto durante la pandemia da Covid – era il marzo del 2020 – quell’uomo che attraversava piazza S. Pietro sotto le luci della sera sotto una pioggia leggera, riuscì a far sentire tutti meno soli e a stringere a sé l’umanità intera in un abbraccio ideale. «Questo è un giorno veramente triste per ognuno di noi ma il suo esempio e le sue parole ci accompagneranno durante il nostro cammino». Maria ne è certa. «Lui è stato così grande che il suo passaggio alla vita eterna non scalfirà né la nostra fede in lui, né il nostro amore».
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