Morto Angelo Valente, campione di kickboxing e maestro: sui social il ricordo di Federkombat, Canalis e la sua Milano
- Postato il 14 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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C’è una Milano lontano dall’immagine stereotipata, edificata sulla sua stessa proiezione che si scopre orfana di Angelo Valente, quattro volte campione del mondo di kickboxing scomparso poche ore fa. Aveva ricevuto una diagnosi che lo aveva messo alla prova, senza scalfire in alcun modo la sua determinazione, la resilienza e la consapevolezza che la disciplina, il valore dell’essere e dell’esserci fossero superiori. Viveva nella sua palestra, un riferimento assoluto per chi si avvicinava agli sport di combattimento, alle arti marziali e alla filosofia che Valente incarnava, metteva nelle piccole cose senza affidarsi a parole. Manca a chiunque lo abbia incrociato, manca alla comunità, manca ai suoi ragazzi e ragazze ai quali aveva trasmesso la qualità, la fiducia, il senso del rispetto.
- Il ruolo di Angelo Valente, campione sul ring
- I titoli e i riconoscimenti
- Il ricordo delle persone che lo hanno seguito
Il ruolo di Angelo Valente, campione sul ring
Il mondo del kickboxing e dello sport è in lutto, come e più quel microcosmo che si era costituito attorno a lui a quell’ambiente che un nome leggendario come quello di Angelo Valente aveva costruito in un tempo apparentemente dilatato ma che oggi sembra poi ridotto, pochissimo rispetto al suo lascito umano e sociale. E che ha contribuito a dare a Mlano, ai suoi, un contributo sociale e umano irripetibile.
Valente è stato uno dei nomi più rispettati e amati, aveva fondato il team Kick & Punch, punto di riferimento nazionale per la formazione di atleti e per la promozione di eventi internazionali legati agli sport da combattimento riuscendo a coinvolgere persone comuni e personaggi pubblici, legando chiunque a sé e al suo carisma.
[iol_placeholder type="social_instagram" id="DPx6dJ_DExm" max_width="540px"/]I titoli e i riconoscimenti
Aveva costruito molto, in poco tempo davvero se collochiamo la sua esistenza negli anni che gli sono stati concessi, eppure ha consegnato alla città, alla sua comunità e ai suoi ragazzi e ragazze un patrimonio immenso. Aveva quattro titoli mondiali, diventando un simbolo di determinazione, disciplina e lealtà sportiva, aveva formato centinaia di giovani sportivi e sportive offrendo loro metodo, disciplina, valore come solo lo sport può dare.
Nel 2024 aveva ricevuto il Premio al merito tecnico del CONI per la sua straordinaria carriera e per il contributo alla diffusione delle arti marziali in Italia. Organizzava eventi che avevano risonanza mediatica importante, perché sapeva che anche questa componente aiuta, se si fissa l’obiettivo in lontananza.
D’altronde, in una Milano che freme in cui i rapporti sociali spesso si intessono con difficoltà, “Kick & Punch – A New Life”, la palestra che aveva creato e che era diventata riferimento nel centro della città, era un posto dove apprendere la tecnica ma applicare con altrettanta naturalezza solidarietà, rispetto e resilienza.
Il ricordo delle persone che lo hanno seguito
Anni fa aveva scoperto di essere malato, ma ciò non lo aveva compromesso a punto tale da impedirgli di promuovere eventi sportivi, portando la kickboxing italiana in palcoscenici di prestigio e cercare il contributo di personaggi pubblici che oggi lo ricordano, come Elisabetta Canalis, le Donatella e non solo. I nomi dei personaggi pubblici che lo hanno incontrato e che gli devono un tributo di riconoscenza è un elenco lungo. In un documentario-intervista prodotto da DAZN proprio con la sua allieva, aveva parlato del suo linfoma. La Federazione lo ha ricordato con riconoscenza, gratitudine.
[iol_placeholder type="social_instagram" id="DPxJjC5AnV0" max_width="540px"/]Forse oggi in molti scoprono che cosa fosse riuscito a fare Valente, nel silenzio operoso e costruttore di relazioni senza ricorrere troppo ai social. In tanti, chi frequentava la sua palestra, chi lo aveva avuto come mentore rimangono convinti che la sua presenza sia più forte dei suoi insegnamenti, perché non può esserci una senza l’altro. Mancherà, mancherà molto e a tanti e a Milano che gli ha dato opportunità e a cui ha restituito altrettanto.