Morto Michael Ledeen, il teorico dell'”Impero del Male” aveva 83 anni

  • Postato il 20 maggio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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È morto all’età di 83 anni Michael Ledeen, lo storico che è stato per lungo tempo l’uomo dei retroscena, da Roma a Washington: consigliere di presidenti, teorico dell’”Impero del Male“, ambasciatore ombra tra i due lati dell’Atlantico. È deceduto dopo una serie di ictus, nella casa della figlia in Texas, secondo quanto riportato da Fox News.

Personaggio discusso, ha attraversato la storia dell’Italia repubblicana in momenti difficili e controversi e il suo nome è stato accostato di frequente a scandali o vicende oscure. Come analista presso la Casa Bianca, il Dipartimento di Stato e il Dipartimento della Difesa è stato testimone dell’ultima fase degli anni di piombo, dell’attentato a Giovanni Paolo II, della vicenda di Sigonella e di Mani Pulite, con il suo nome rimbalzato più volte in vicende di cronaca.

“Ledeen mi chiese di trovare le prove sul fratello di Carter che in Libia, all’anniversario della rivoluzione di Gheddafi, si era intrattenuto con George Habbash. Io gliele trovai e successe un casino, ma Reagan avrebbe vinto comunque”, ha raccontato l’ex agente segreto Francesco Pazienza in un’intervista a Millennium, riferendosi al “Billygate“, lo scandalo che si rivelò fondamentale per la batosta subita da Jimmy Carter alle presidenziali Usa del 1980.

Storico di formazione con studi sul nazismo, Gabriele d’Annunzio e Benito Mussolini, collaboratore del grande ricercatore sulla storia del fascismo Renzo De Felice e protagonista silenzioso di alcune delle più delicate trame della Guerra Fredda, Michael Ledeen era nato a Los Angeles il 1º agosto 1941 da una famiglia ebrea mitteleuropea e si era laureato in storia e filosofia all’Università del Wisconsin dove studiò con lo storico ebreo di origine tedesca George Mosse.

La sua dissertazione di dottorato divenne il suo primo libro “Universal Fascism: the Theory and Practice of the Fascist International, 1928-1936”, pubblicato nel 1972 negli Usa e tradotto l’anno seguente in italiano da Laterza. Il lavoro accademico fu il primo studio per esplorare gli sforzi di Benito Mussolini per creare una Internazionale Fascista fra i tardi anni Venti e i primi anni Trenta. Dopo aver brevemente insegnato all’Università Washington, si trasferì a Roma, dove fu corrispondente per The New Republic e fu nominato visiting professor per due anni fino al 1977. A Roma collaborò con Renzo De Felice, autore della monumentale biografia di Benito Mussolini pubblicata da Einaudi e lo studioso che stava innovando gli studi sul Ventennio operando una distinzione tra “regime fascista” e “movimento fascista”.

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Il Fatto Quotidiano

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