Morto Oliviero Garlini, addio all'ex Inter, Lazio e Atalanta, che guidò fino alla semifinale di Coppa delle Coppe
- Postato il 8 maggio 2025
- Di Virgilio.it
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È scomparso a 68 anni Oliviero Garlini, ex attaccante tra le altre di Inter e Lazio, ma soprattutto, simbolo dell’Atalanta che raggiunse la semifinale di Coppa delle Coppe nel 1988. Da tempo malato, si è spento oggi, giovedì 8 maggio 2025, nella residenza socio-sanitaria Fondazione Caccia Del Negro di Gandino, in provincia di Bergamo, circondato dall’affetto della famiglia.
Il saluto dell’Atalanta
Il calcio piange Oliviero Garlini. Ricoverato da tempo, negli ultimi giorni, le sue condizioni si erano aggravate. La comunità della Val Gandino, dove era ricoverato, ha voluto omaggiarlo con discrezione e affetto. La famiglia ha espresso pubblicamente la propria gratitudine al personale della struttura per la professionalità e l’umanità dimostrate.
L’Atalanta, squadra a cui ha indissolubilmente legato il proprio nome, ha affidato il proprio cordoglio a una nota ufficiale: “Il Presidente Antonio Percassi, il co-Chairman Stephen Pagliuca e tutta la famiglia nerazzurra sono vicini alla moglie e ai figli ai quali sono rivolte le più sincere e commosse condoglianze”, si legge nel documento.
La straordinaria cavalcata europea con la Dea
Originario di Stezzano, in provincia di Bergamo, Oliviero Garlini nel corso della sua lunga carriera calcistica ha indossato le maglie di numerose squadre. Como, Empoli, Nocerina, Fano, Cesena e, poi, Lazio, Inter, Atalanta, Ancona, Ascoli, Ravenna e Corbetta, con cui chiude la carriera nel 1992. Il suo nome resta però impresso nella storia della Dea per una stagione 1987/88 a dir poco leggendaria, che, nonostante la retrocessione in Serie B l’anno prima, vide i nerazzurri raggiungere la semifinale di Coppa delle Coppe.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/Atalanta_BC/status/1920510685299024370" profile_id="Atalanta_BC" tweet_id="1920510685299024370"/]Sotto la guida di Emiliano Mondonico, Garlini fu tra i protagonisti di quella storica cavalcata, che si fermò a un passo dalla finale con il ko per mano dei belgi del Malines. Una doppia sfida che lo vide anche mettere a segno il rigore dell’illusorio vantaggio nell’incontro di ritorno a Bergamo. Al termine della stagione, Garlini, arrivato a Bergamo a quasi trent’anni, fu decisivo con 18 gol che permisero ai suoi di centrare il ritorno immediato in Serie A.
L’uomo delle promozioni
Oltre a quella raggiunta con la Dea, Garlini fu protagonista anche del salto di categoria anche con la Nocerina (in Serie B) e Cesena. Con i cavallucci marini, tra il 1980 e il 1984, collezionò 139 presenze impreziosite da 31 gol. Nel 1984 arriva alla Lazio che, in piena crisi societaria, non riuscì a salvarsi. La stagione successiva, si laureò capocannoniere di B con 18 gol. Arriva all’Inter nel 1986, ma la concorrenza di Altobelli e Rummenigge lo porta a cambiare area dopo appena 20 presenze. Arriva all’Atalanta, il resto è storia. L’ultima esperienza in A, con l’Ascoli. Conclusa l’esperienza da calciatore, Garlini rimase nel mondo del calcio come dirigente sportivo e opinionista televisivo, sempre vicino al suo amato sport. Il suo stile diretto e competente gli valse la stima anche fuori dal campo.