Morto per Sla Furio Focolari, la voce dei trionfi di Tomba ingiustamente licenziato dalla Rai

  • Postato il 28 settembre 2025
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“Io sono pronto…siete voi che forse non lo siete”. Con queste parole Furio Focolari, giornalista di 78 anni scomparso oggi per Sla, aveva salutato qualche giorno fa i colleghi di Radio Radio che erano andati a trovarlo in ospedale. Focolari, da tempo afflitto dalla terribile malattia, aveva espresso la ferma volontà di non ricorrere alla tracheotomia che avrebbe potuto garantirgli qualche mese in più. Comunicava con un cartello dove c’erano scritte le lettere dell’alfabeto. Aveva iniziato un percorso di sedazione profonda.

La carriera di Focolari

Giornalista dalla schiena dritta, Focolari era figlio d’arte: il padre Lorenzo fu direttore di ‘Umanità’, il giornale del partito social democratico e da bambino, quando il padre lo portava nella tipografia dove si stampava “Il Tempo”, avvertiva “l’odore del piombo”. Fu amore a prima vista con il mondo di media. Iniziò al Giornale d’Italia e poi approdò in Rai nel 1976. Cominciò in Radio nel 1978 fu l’unico cronista ad arrivare sul cadavere di Aldo Moro in Via Caetani. Raccontò che per arrivarci dovette aggirare il cordone, scavalcare muri, entrare in un’abitazione di un tassista, usare finestre… tutto per poter descrivere i fatti in diretta. Al Gr3 iniziò anche la sua avventura allo sport seguendo da inviato i Mondiali di calcio di Spagna ‘82.

L’epopea con Tomba

Passò poi alla redazione del Tg2 Sport, seguì le Olimpiadi di Los Angeles 1984 ed ebbe modo, seguendo lo sci, di vivere tutta l’epopea di Alberto Tomba di cui divenne grande amico. Raccontò Focolari che Alberto Tomba una volta ritardò l’inizio di una gara perché era con una ragazza. Chiuse con lo sci nel 1996 raccontando altri due ori di Tomba ai Mondiali in Serra Nevada, quelli che ricordava con maggior orgoglio ed emozione.

La controversia legale con la Rai

In una partita tra colleghi Rai vs Mediaset, Focolari litigò con Roberto Bettega che lo chiamò “terrone”. Focolari reagì e ambedue vennero espulsi. Nel 1996 venne licenziato dalla Rai per essere rimasto coinvolto in un caso di mazzette e pubblicità legate alla fornitura di capi d’abbigliamento ai giornalisti dell’azienda per le Olimpiadi d’Atlanta. Successivamente vinse la causa in Tribunale, ottenendo il reintegro e il risarcimento degli stipendi arretrati. Non accettò però di tornare avendo intrapreso altre strade: dirigente della ‘Puma’ e opinionista radiofonico dell’emittente romana ‘Radio Radio’ di cui è stato anche direttore responsabile. Grande tifoso della Lazio, erano celebri le sue schermaglie con Franco Melli del Tempo, laziale anch’egli.

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