Mosca minimizza l’ultimatum di Trump e lo prende in giro: “Lo Zio Sam spara bolle di sapone”
- Postato il 15 luglio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Dopo l’annuncio di Trump che ha dato un ultimatum di 50 giorni a Putin prima di imporre sanzioni severe a Mosca e ai suoi alleati, la Russia ha reagito minimizzando. Il presidente americano viene visto come uno che minaccia e che poi non porta a termine quello che dice. Una reazione simile a quella delle borse dopo l’annuncio dei dazi ai paesi dell’Unione Europea: non sono crollate perché credono che Trump cambierà idea in maniera repentina.
“Se questo è tutto ciò che Trump intendeva dichiarare oggi sull’Ucraina, è tanto fumo e poco arrosto”, ha osservato su Telegram il vicepresidente della Duma Konstantin Kossacyov subito dopo l’annuncio. “In 50 giorni – ha proseguito – quante cose possono cambiare sul campo di battaglia e negli umori dei leader della Nato e degli Usa!”. Riferendosi poi al fatto che i Paesi europei dovranno pagare a Washington gli armamenti per l’Ucraina, ha aggiunto: “Gli europei dovranno sborsare e sborsare, il formaggio gratuito per loro era in una trappola per topi. C’è solo un beneficiario: il complesso militare-industriale degli Stati Uniti”.
La foto con lo Zio Sam che ha i lineamenti di Donald Trump
Mosca però, oltre a minimizzare quanto detto da Trump, attacca prendendolo in giro. Ria Novosti, una delle tre agenzie di stampa statali russe, ha realizzato una foto con l’intelligenza artificiale che mostra uno Zio Sam con i lineamenti di Donald Trump che, con una pistola giocattolo, spara bolle di sapone verso le torri del Cremlino. L’agenzia ha voluto commentare così l’annuncio fatto dal presidente americano. Nel titolo si cita poi la frase pronunciata da Trump all’indirizzo di Zelensky durante il loro primo incontro alla Casa Bianca: “Washington non ha le carte per minacciare Mosca”.

L’agenzia, come scrive il Corriere della Sera, commenta così quanto detto da Trump: “Gli Stati Uniti hanno di nuovo – per l’ennesima volta! – cambiato la loro politica riguardo alle forniture di armi all’Ucraina. Ieri le fornivano, oggi non le forniscono, domani le forniranno di nuovo. La nostra strategia di stritolare gli armamenti occidentali e di denazificare fisicamente l’Ucraina sta funzionando bene e non c’è motivo di abbandonarla. (…) Restano le sanzioni, i famigerati dazi del 500% che i legislatori americani imporranno a qualsiasi Paese del mondo che acquisti idrocarburi dalla Russia. No, non si tratta di un refuso o di uno zero in più: nei loro piani ci sono davvero dazi del 500%… I nostri principali acquirenti oggi sono India e Cina. Gli Usa vogliono davvero dichiarare un blocco commerciale nei confronti di questi giganteschi Paesi? Sarà davvero molto interessante assistere a questo spettacolo…”.
La vicepresidente dell’Istituto governativo di ricerche e previsioni strategiche, Viktoria Fedosova, ha invece commentato così quanto detto dal tycoon: “Le orecchie di Trump sono accarezzate dagli elogi dei burocrati americani, e lui sembra felice di firmare l’ordine esecutivo necessario, condito con una buona dose di lusinghe su come sta rendendo l’America di nuovo grande con un tratto di penna. ‘La vanità è decisamente il mio peccato preferito’, diceva il personaggio di Al Pacino nel film ‘L’avvocato del diavolo'”.
“A determinare la diplomazia è il campo di battaglia”
Sulla stessa linea il canale Telegram Rybar che conta milioni di abbonati: “La montagna ha partorito un topolino inoffensivo. Dal consueto sproloquio di Trump si può distinguere che l’Europa pagherà per l’assistenza”.
Rybar mette poi in chiaro che a determinare gli sviluppi futuri è solo il campo di battaglia: “Tutto questo rafforza la nostra convinzione: l’importante per la Russia è rendersi conto che nelle circostanze attuali sono le realtà sul campo di battaglia a determinare la diplomazia, e non il contrario”.
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