MotoGP 2025, le pagelle: il circoletto dei Marquez domina la stagione, catastrofe Bagnaia, Bezzecchi rivelazione
- Postato il 16 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Archiviata la stagione 2025 della MotoGP, inevitabilmente arriva il momento dei bilanci di un campionato che ha rispettato alcuni pronostici della vigilia, altri li ha sovvertiti creando probabilmente nuovi rapporti di forza che si svilupperanno nei prossimi anni. E così alcuni campioni si sono confermati con il loro status di fuoriclasse, altri sono caduti (malamente), qualcun altro invece si sta facendo strada puntando a magnifiche sorti e progressive per la propria carriera.
- MotoGP 2025, i promossi: i Marquez ma non solo
- I piloti da sufficienza piena
- I bocciati (Bagnaia incluso)
MotoGP 2025, i promossi: i Marquez ma non solo
Marc Marquez: Alla fine della stagione 2023, l’ultima con Honda, sembrava ormai un pilota che si trascinava sul carrello dei bolliti, acciaccato, senza più motivazioni e parente alla lontana di quel campione che con la casa giapponese formava un connubio inarrestabile. E invece, dopo un anno di riscaldamento con Gresini, ecco un 2025 da dominatore spietato, da Galactus che divora non pianeti ma la concorrenza, a cominciare da quella interna con un Bagnaia che ha vissuto nell’ombra di Marquez una stagione da tregenda. Conquista il suo settimo titolo in MotoGP, nono se consideriamo il computo prima dell’avvenuto di Liberty Media (quindi anche nelle categorie di supporto), e pazienza se non finisce il campionato per via di una caduta provocata da altri: il nativo di Cervera ha Borgo Panigale ai suoi piedi e si candida per non fare prigionieri anche il prossimo anno. Voto: 10 & Lode
Alex Marquez: Il transfert freudiano di Marc, per cui il campione del mondo stravede e non ha mancato in più occasioni di lodarlo e celebrarlo in ogni modo. Non è stata una stagione costantissima, ma comunque vincente, tanto da proiettarlo al titolo di vicecampione 2025. Il circoletto dei Marquez ha messo sotto scacco la MotoGP di quest’anno, insomma. Voto: 9,5
Marco Bezzecchi: Se è vero che i Marquez hanno dettato legge, c’è chi non si è rassegnato a fare da sparring partner. Parliamo di Aprilia, reduce da una stagione da 10 tondo, e anche di Marco Bezzecchi, che è il primo pilota della casa di Noale a conquistare tre gare con questo marchio in un’unica stagione. Il riminese compensa alla grande l’assenza di colui che avrebbe dovuto essere l’uomo di punta di Aprilia, ovvero Jorge Martin, suo malgrado costretto a gettare la spugna in quasi tutta la stagione. E conquista un terzo posto nella classifica piloti, dietro al binomio Marquez, che certifica l’anno di grazia di Noale, unica a mettere pepe all’anteriore delle Ducati. Tanta roba Bezzecchi, a cui si può anche perdonare il siparietto cringe della proposta di matrimonio alla sua RS-GP dopo aver vinto l’ultima gara a Valencia. Voto: 9
I piloti da sufficienza piena
Fermin Aldeguer: Prima stagione in MotoGP e subito (beh, più o meno) prima vittoria nella classe regina, conquistata a Mandalika, lì dove Marquez e Bezzecchi si erano annullati. Per Ducati lo spagnolo è il futuro, di sicuro non imminente: il 2026 sarà ancora un anno di rodaggio per un pilota che comunque è spesso andato a punti quest’anno. Ma va tenuto d’occhio. Voto: 7
Pedro Acosta: Certo, la vittoria con questa KTM sarebbe stato un miracolo, un balsamo per una casa sprofondata nel caos di scelte e investimenti sbagliati e dal futuro incerto. Lo spagnolo comunque i suoi podi se li è presi, specialmente nella seconda parte della stagione, ma gli è mancata la costanza, a differenza della grinta in pista. Che non basta per primeggiare, serve pure la moto. Acosta potrebbe diventare l’agente del caos della MotoGP, la spina nel fianco della gestione perbene di Liberty Media: ma per ora resta un potenziale talento che ha bisogno di ulteriore rodaggio e di altre valutazioni. Voto: 6,5
Fabio Di Giannantonio: Leggermente meglio la prima parte di una stagione vissuta in sella alla GP25, unico pilota a poterla guidare a parte i Ducati ufficiali. Tra la Germania e la Catalogna un buco nero di risultati deludenti, ma il portacolori del VR46 ha comunque chiuso dignitosamente questo campionato pur senza trovare, pure lui, una certa continuità. A Valencia, nell’ultima gara, evita che la casa di Borgo Panigale interrompa la striscia ininterrotta di podi che perdura dal 2021. Voto: 6,5
I bocciati (Bagnaia incluso)
Fabio Quartararo: Se uno come lui, già campione del mondo, finisce in classifica sotto un rookie come Aldeguer, con un solo podio conquistato nel 2025, allora vuol dire che la bocciatura è inevitabile. Ma a pesare sulle prestazioni del francese è stata una Yamaha che a tratti ha illuso per poi in realtà rivelarsi un flop (l’ultimo posto in classifica tra i Costruttori lo certifica senza tema di smentita). Il V4 che alimenterà la sua moto il prossimo anno gli ridarà lo slancio perduto? E l’arrivo del campione Superbike Razgatioglu darà nuova linfa alla Yamaha? Voto: 5
Enea Bastianini: Il primo anno con una KTM nella classe regina è stato una falsa partenza. Il campione Moto2 del 2020 ha ammesso di aver tirato un sospiro di sollievo al termine di questa stagione, e pure noi dopo cotanta sofferenza (ahilui). Voto: 4,5
Francesco Bagnaia: L’opposto speculare di Marc Marquez, il caso di questa stagione, un catalizzatore di imprevisti e frustrazioni, l’inspiegabile flop della MotoGP 2025. Tutto questo è stato Pecco, che ha dovuto fare i conti con una moto che proprio non voleva saperne del suo centauro. I problemi in staccata e con l’anteriore della GP25 sono stati ripetuti come un mantra ad ogni appuntamento, a parte l’altrettanto inspiegabile trionfo del Giappone. Ma il nostro manco si è goduto l’unica vittoria colta quest’anno, a Motegi (pure doppia tra Sprint e gara), perché costretto a dover rispondere sulle illazioni riguardo le modifiche sospette alla sua moto. Gran finale, si fa per dire, con cinque ritiri di fila nelle ultime gare. Come sia riuscito a mantenere la calma senza mandare a stendere tutto il box Ducati lo sa solo lui. Voto: 4
Jorge Martin: Il suo primo anno da campione regnante è stato una sequenza interminabile di disastri: mentre Bagnaia pagava il rapporto prossimo allo zero termico con la moto, lo spagnolo a momenti manco ha avuto il tempo per capire la sua Aprilia RS-GP, visto che ha passato più tempo nelle corsie degli ospedali che in pista. Una sfiga epica che si è abbattuta pesantemente su Martin, che ad un certo punto – forse mal consigliato – ha provato pure a forzare la rottura con la casa di Noale. Poi è tornato a miti e ragionevoli consigli: Voto: S.V.