MotoGP, Preview GP Germania: il Sachsenring tra storia, sfide e conferme

  • Postato il 9 luglio 2025
  • Moto Gp
  • Di Virgilio.it
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C’è un circuito in MotoGP che sfida i piloti a girare quasi sempre a sinistra, con curve strette, dislivelli e una storia che affonda le radici nella Germania dell’Est. È il Sachsenring che il 13 luglio si prepara ad accogliere una delle gare più attese della stagione, l’undicesima del Mondiale 2025.

La storia

Il primo GP motociclistico corso al Sachsenring come “Gran Premio motociclistico di Germania” risale al 1937, un’edizione vinta nella classe 500 dal tedesco Karl Gall. Nel 1939 fu l’italiano Dorino Serafini a trionfare prima dell’interruzione per la Seconda Guerra Mondiale.

Negli anni del Dopoguerra la manifestazione scelse altri circuiti come sede ufficiale delle gare, mentre il Sachsenring prese il nome di “Gran Premio della Germania Est”. La competizione veniva svolta nella vecchia configurazione di circa 8 chilometri e nel 1961 entrò nuovamente a far parte del Mondiale, la prima a disputarsi al di là della Cortina di Ferro.

Il Motomondiale corse nella Germania dell’Est fino al 1972, con le 6 vittorie consecutive di Giacomo Agostini dal 1967 al 1972. Dal 1973 la gara perse la validità iridata, a causa delle limitazioni poste dai dirigenti tedesco-orientali alla partecipazione di piloti occidentali. Si tornò a correre in Sassonia solo dal 1998 per poi non abbandonare più la sede tranne l’interruzione del 2020 a causa della pandemia.

Unico nel suo genere

Con 3,671 chilometri di lunghezza, 13 curve di cui 10 a sinistra, 7 consecutive e solo 3 a destra, il Sachsenring è uno dei tracciati più corti del calendario MotoGP. Ma la sua particolarità non si ferma qui. Nessun altro circuito mette a dura prova la parte sinistra della gomma come questo. L’inclinazione media, la velocità in curva e i tempi di percorrenza ridotti obbligano i team a scelte strategiche uniche.

Chi riesce a trovare il ritmo giusto qui spesso è in grado di correre sul filo dell’equilibrio tra aderenza e rischio per tutti e 30 i giri. E guai a sottovalutare i dettagli. Una sbavatura in curva 11 alla “Waterfall”, può significare la fine della gara. I team dovranno lavorare su setup con carico anteriore importante, per evitare sottosterzo, ma al contempo non sacrificare la velocità di percorrenza nelle curve lunghe e in appoggio.

Dal punto di vista tecnico, il Sachsenring richiede ottimo grip laterale sinistro, agilità e trazione in uscita di curva, fondamentale in punti lenti come il “tornantino”. Molto importante e strategica anche la gestione termica, con la gomma posteriore sinistra sotto stress costante. Il giro veloce appartiene a Jorge Martin su Ducati nel 2024, con il tempo di 1:20.667. Sempre a Martin appartiene anche il record del circuito con 1:19.423 realizzato sempre lo scorso anno. La velocità massima registrata è quella di Pedro Acosta su KTM con 306.8 km/h nel 2024.

Biagi, Rossi e Simoncelli

La Germania, negli ultimi 25 anni ha regalato grandi emozioni al motomondiale. Dopo l’epoca d’oro di Michael Doohan e le sfide tra Max Biagi e Valentino Rossi. Gli italiani grandi protagonisti in una mischia dove c’erano avversari del calibro di Nicky Hayden, Sete Gibernau, Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo. Il tutto prima del monopolio Marc Marquez che dal 2013 ha iniziato a dettare legge.

Un ricordo speciale va anche a Marco Simoncelli che in due edizioni, quelle del 2008 e del 2009, si impose nella classe 250.

Ipoteca Marquez

Parlare di Sachsenring significa evocare un nome su tutti: Marc Marquez. Lo spagnolo ha vinto sul tracciato tedesco ben 8 volte, ininterrottamente dal 2013 al 2021, saltando solo il 2020 per via del Covid e il 2022 per un infortunio. Una vera e propria egemonia che potrebbe ripetersi ancora una volta a distanza di 12 anni dalla sua prima vittoria.

Il Sachsenring sarà anche la gara per capire se “Re Marc”, dopo Assen, sia davvero intenzionato a chiudere definitivamente il discorso Mondiale 2025. E lo potrà fare soprattutto su un tracciato che, per conformazione e memoria muscolare, sembra disegnato per lui.

La sfida per il titolo

Con 68 punti di vantaggio su suo fratello infortunato alla mano, Marc Marquez ha il nono riconoscimento in tasca. Pecco Bagnaia è scivolato a -126 dal leader. Un campionato dominato da Marc che merita la sua posizione apicale in graduatoria.

Pecco ama i tracciati tecnici, ma il Sachsenring non è mai stato particolarmente favorevole alla sua guida rotonda. “È una situazione complessa, che sembra ancora difficile da risolvere, ma dobbiamo cercare di fare un passo avanti” dichiarava nel post Assen. Tuttavia, la vittoria del 2024 è stato un segnale forte dove anche i circuiti “nemici” possono diventare alleati. Sarà quindi interessante vedere se Pecco riuscirà a domare la pressione e gli avversari più diretti tra cui Marco Bezzecchi e Fabio Quartararo o Franco Morbidelli e Fabio Di Giannantonio.

Proprio Quartararo sul canale ufficiale della MotoGP, parlando di Yamaha, della necessità di un progetto vincente e di quando proverà il nuovo motore V4, ha dichiarato: “Voglio riassaporare la felicità di stare davanti“.

Il meteo

Il clima in Sassonia a luglio può essere imprevedibile. Sole, pioggia e asfalto scivoloso si alternano spesso nell’arco di poche ore. In passato si è già assistito a un sabato asciutto e a una domenica minacciata da nuvole scure. La pioggia infatti può rimescolare le carte e dare una chance a chi di solito fatica a restare nei primi cinque. Al momento è prevista per tutto il prossimo weekend con minime che si dovrebbero attestare sui 13-14°C e massime che non supereranno i 21°C.

Cosa aspettarsi

L’anteprima del MotoGP di Germania 2025 si carica di tensione e curiosità. In molti pensano a un nuovo successo di Marc Marquez, che lo porterebbe anche a primeggiare per vittorie nella classe regina, raggiungendo quota 69 lasciando Giacomo Agostini secondo con 68 vittorie.

Al contrario, una vittoria qui potrebbe segnare un punto di svolta psicologico per chi punta a rientrare nella lotta al titolo. Nel frattempo nel paddock, i rumors di mercato iniziano a farsi sentire, ma almeno fino a domenica, tutti gli occhi saranno puntati sul cronometro e sulle traiettorie di un circuito che, da oltre vent’anni, è sinonimo di passione e tecnica.

Il Sachsenring è una sfida mentale e fisica, un tuffo nella storia e una tappa importante per il campionato. Il 13 luglio potrebbe regalarci una delle gare più tattiche e spettacolari dell’anno, niente è scontato. E forse, è proprio questo il suo segreto.

Autore
Virgilio.it

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