Motori: il cambio dell’olio non è solo una formalità

  • Postato il 24 aprile 2025
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Il motore di un’automobile è una macchina complessa che lavora costantemente sotto sollecitazioni meccaniche e termiche. In questo contesto, l’olio motore gioca un ruolo essenziale: lubrifica le parti mobili, raffredda il sistema, protegge dall’usura e contribuisce all’efficienza generale del veicolo. Eppure, nonostante la sua importanza, il cambio dell’olio viene spesso sottovalutato o rimandato, con conseguenze che possono diventare anche molto gravi. Una manutenzione corretta non riguarda solo l’efficienza, ma anche la sicurezza e la durata dell’auto.

Perché l’olio motore è fondamentale

L’olio motore ha il compito di ridurre l’attrito tra i componenti interni del propulsore. Quando è nuovo e in buone condizioni, forma una pellicola sottile che impedisce il contatto diretto tra le superfici metalliche. Inoltre, raccoglie le impurità e i residui derivanti dalla combustione, mantenendo il motore pulito.

Con il tempo, però, le proprietà lubrificanti e detergenti dell’olio si degradano. Questo processo è naturale, ma può essere accelerato da stili di guida aggressivi, temperature estreme e cicli di guida brevi e frequenti. Quando l’olio si ossida o si contamina, diventa meno efficace, mettendo a rischio le componenti più sensibili, come turbocompressore, cuscinetti e valvole.

I danni del mancato cambio

Tralasciare il cambio dell’olio non è un semplice errore di distrazione: può trasformarsi in un danno tecnico ed economico di vasta portata. In primo luogo, l’usura delle parti interne del motore aumenta in maniera esponenziale. La mancanza di lubrificazione causa un attrito eccessivo, che può portare a rotture o grippaggi.

Alcuni motori, in particolare quelli più recenti e performanti, tollerano poco l’accumulo di residui. I turbocompressori, ad esempio, raggiungono regimi di rotazione altissimi e hanno bisogno di olio pulito e fluido per funzionare correttamente. Un olio degradato può ostruire i condotti, generare incrostazioni e causare la rottura del turbo.

In altri casi, la perdita delle proprietà dell’olio può provocare il surriscaldamento del motore. Questo può portare a deformazioni dei componenti, consumo eccessivo di carburante e perfino al blocco completo del propulsore.

Le variabili in gioco: motore, marca e condizioni d’uso

Non tutte le auto reagiscono allo stesso modo alla trascuratezza nella manutenzione. Alcuni motori sono più robusti e riescono a tollerare una qualità dell’olio inferiore per un periodo più lungo. Altri, invece, sono progettati con tolleranze molto ridotte e richiedono una lubrificazione impeccabile.

Ad esempio, secondo Tutto Auto Ricambi l’olio per Classe A W169 garantisce la protezione ideale per i motori di questa serie, che sono noti per la loro sensibilità alla qualità del lubrificante. L’utilizzo di un olio non adatto o eccessivamente usurato in questi veicoli può generare problemi alla catena di distribuzione o ai sistemi di iniezione.

Le case automobilistiche forniscono indicazioni precise sui cambi d’olio, sia in base al tempo (generalmente ogni 12 mesi) sia ai chilometri percorsi (di solito ogni 10.000 o 15.000 km). Tuttavia, queste sono solo linee guida: in caso di utilizzo gravoso, come frequenti viaggi brevi, traffico urbano intenso o condizioni ambientali difficili, il cambio dell’olio dovrebbe essere anticipato.

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Autore
Blitz

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