Mps-Mediobanca si muove tra Borsa e Procura

  • Postato il 13 giugno 2025
  • Di Panorama
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I riflettori si accendono  sul collocamento lampo del 15% di MPS avvenuto lo scorso novembre, sotto la regia di Banca Akros. In appena nove minuti i titoli sono stati collocati nelle mani di quattro investitori: il gruppo Caltagirone, Delfin, Banco Bpm e Anima. Oggi quell’operazione è al centro di un’indagine della Guardia di Finanza, che ha effettuato perquisizioni e sequestri nei locali di Banca Akros. La banca del gruppo Banco Bpm si difende rivendicando la piena correttezza del proprio operato dopo che la Guardia di Finanza  hè andata nei suoi uffici per acquisire della documentazione.

La prima particolarità, già messa in luce dal Financial Times,  è l’estrema concentrazione della domanda e l’omogeneità del prezzo. . In secondo luogo, alcuni dei protagonisti hanno un ruolo da protagonisti nell’azionariato di Mediobanca e Generali, suggerendo la possibilità di un coordinamento strategico. Terzo elemento: alcune grandi case d’investimento istituzionali non sarebbero state nemmeno contattate per partecipare al collocamento, un’esclusione che alimenta l’ombra di un’operazione già “chiusa” prima ancora di partire. Infine, nessuna delle realtà coinvolte ha, sulla carta, sinergie industriali o operative con MPS. Una mossa, insomma, che sembra muoversi più sul piano del controllo societario che su quello dell’interesse industriale.

Tutto questo avviene mentre il risiko bancario si infittisce e si sposta verso un nuovo epicentro: Mediobanca. Lunedì si terrà un’assemblea cruciale per il futuro dell’istituto guidato da Alberto Nagel, dove verrà messa ai voti l’Offerta Pubblica di Scambio (Ops) su Banca Generali. Un passaggio che potrebbe ridisegnare il perimetro dell’alta finanza italiana. E proprio in vista di quell’appuntamento, arrivano  endorsement pesanti

Tra questi spicca il Canada Pension Plan, l’ente previdenziale canadese che gestisce un patrimonio da oltre 700 miliardi di dollari. Con un milione di azioni Mediobanca in portafoglio (pari allo 0,12% del capitale), il fondo ha annunciato che voterà a favore dell’Ops. Un voto simbolicamente forte, che si aggiunge al fronte favorevole già annunciato da una lunga lista di giganti americani: New York City Comptroller, CalSTRS, CalPERS, Florida State Board of Administration, così come da asset manager attenti alla governance come Calvert e Praxis. Ma il peso massimo arriva dal Nord Europa. Norges Fund – il fondo sovrano norvegese, il più grande al mondo con 1.900 miliardi di dollari in gestione – ha ufficializzato il proprio voto favorevole all’Ops, portando in dote un pacchetto di azioni Mediobanca pari all’1,45% del capitale. Un segnale inequivocabile. Norges è il primo investitore istituzionale in Europa, presente in quasi tutte le società quotate del continente. Il suo sostegno non è mai casuale.

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Panorama

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