Multe record a Roma con Cerbero: la nuova telecamera non fa sconti
- Postato il 14 ottobre 2025
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- Di Virgilio.it
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Roma ha un nuovo incubo su quattro ruote, ma questa volta non è una Smart parcheggiata in curva né un SUV in terza fila. Si chiama Cerbero, proprio come il mostro mitologico a tre teste che sorvegliava l’ingresso dell’Inferno. E in effetti, per molti automobilisti della Capitale, l’arrivo di questo nuovo dispositivo segna l’inizio di una nuova era: quella in cui la multa non si evita più, nemmeno con una preghiera a San Cristoforo.
Cerbero è un sistema elettronico che viaggia a bordo delle auto della polizia municipale. Sul tetto monta una telecamera che sembra una GoPro superdotata, ma in realtà è molto più di questo: è l’occhio infallibile di un algoritmo che scova ogni infrazione, mancanza, furberia da parcheggio rapido. Basta che l’auto dei vigili gli passi accanto e in tempo zero — letteralmente — Cerbero scannerizza targhe e comportamenti, decidendo chi merita la clemenza e chi, invece, si è appena guadagnato una bella contravvenzione.
Parcheggio non pagato? Ti scopre subito
Doppia fila? Beccato. Bollo scaduto? Trovato. Assicurazione non pervenuta? Scovato e arrivederci. In una città dove la doppia fila è praticamente patrimonio culturale — accanto all’arte di infilarsi nei vicoli stretti o di salire sul marciapiede “giusto quei dieci minuti” — l’arrivo di Cerbero ha fatto crollare molte certezze. Perché, se prima si poteva sperare nella distrazione del vigile, ora è tutta un’altra musica. L’occhio elettronico non sbatte le palpebre, e non conosce pietà.
Un milione di multe: record romano
I numeri parlano da soli. Nei primi dodici mesi di utilizzo, Cerbero ha contribuito a oltre 1.175.000 multe. Fa quasi 100.000 sanzioni al mese, più di 3.000 al giorno, una ogni 30 secondi. Roba da mettersi a piedi per precauzione. I bersagli? Un po’ tutti: residenti, pendolari, turisti, auto ibride, elettriche, diesel, scooter parcheggiati sulle strisce pedonali e perfino chi pensava di cavarsela con una breve sosta “a hazard”.
Anche chi crede di poterla fare franca circolando senza assicurazione — e no, non è una leggenda urbana — ha ormai le ore contate. Cerbero verifica pure quello, insieme al pagamento del bollo. Insomma, se la vostra auto ha anche solo una virgola fuori posto, il sistema la intercetta.
Il Comune applaude, i romani un po’ meno
Il sindaco Roberto Gualtieri, da parte sua, è soddisfatto. “A Roma le auto in doppia fila sono un problema serio per traffico e sicurezza”, ha dichiarato. E in fondo ha ragione: le infrazioni dilagano, la sosta selvaggia è un rituale quotidiano, e se c’è uno strumento che può riportare ordine, ben venga.
Certo, Gualtieri ci tiene a precisare che Cerbero non multa da solo: si limita a segnalare l’infrazione, che poi viene “convalidata” da un vigile in carne e ossa. Una piccola rassicurazione, per ricordare che c’è ancora un essere umano dietro la contravvenzione sul parabrezza. Ma il risultato non cambia: la multa arriva. Che sia in bella vista sull’auto o recapitata via posta, il verdetto è lo stesso.
“Attenti a come parcheggiate”
L’avvertimento, a questo punto, è d’obbligo: se vivete a Roma, o se avete in programma di andarci in auto, dimenticate la vecchia filosofia del “un attimo e torno”. Cerbero non aspetta. Non guarda in faccia nessuno. E soprattutto, non dimentica nulla. Ogni auto che passa sotto il suo occhio viene passata al setaccio. Targa, bollo, assicurazione, posizione di sosta: tutto controllato. In un istante.
In una città dove sopravvivere al traffico è già una sfida, ora bisogna anche fare i conti con il fatto che la legge non dorme mai — o, meglio, dorme quando dorme anche Cerbero. Ma finché lui gira per le strade, è meglio mettersi in regola. O cominciare a usare i mezzi pubblici.