Multe “spietate” sui bus, anche due ottantenni sanzionati da una controllora per aver timbrato il biglietto sbagliato
- Postato il 8 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Un altro caso di multe “senza pietà” a bordo degli autobus di Tpl. Protagonisti loro malgrado, questa volta, due anziani con più di 80 anni, “colpevoli” di aver timbrato il biglietto del colore sbagliato.
A raccontare la loro vicenda sono alcuni conoscenti, che hanno contattato IVG dopo aver letto l’articolo della ragazza down multata sull’autobus perché fornita di un biglietto blu (che copre il primo entroterra di Savona ma non permette di raggiungere il capoluogo) quando gliene sarebbe servito invece uno viola.
Le due storie sono molto simili. L’episodio risale a martedì mattina: i due anziani si sono messi in viaggio da Albissola a Savona avendo con sé sia un biglietto rosa (che copre appunto quella tratta) sia uno blu (che, come detto, copre invece il primo entroterra). E per errore hanno timbrato quest’ultimo anziché quello rosa. Un attimo di confusione costato caro: quando la controllora li ha sorpresi, li ha multati entrambi.
L’unica differenza tra le due storie rende la vicenda dei due anziani ancora più beffarda. La giovane affetta da sindrome di Down, infatti, “almeno” non aveva con sé il biglietto corretto, che aveva un costo superiore a quello utilizzato; i due anziani, invece, avevano con sé anche il ticket giusto, che peraltro ha lo stesso valore di quello timbrato per errore.
Un palese errore in buona fede che, però, non ha fermato la controllora. E a nulla è valsa l’offerta, da parte dei due anziani, di timbrare seduta stante anche il biglietto corretto.
Chi ha contattato IVG racconta il dispiacere e l’impotenza” nel vedere “due ultraottantenni trattati come dei ladri per un motivo simile, con testimonianze sul modo in cui sono stati trattati e zittiti, senza possibilità di fornire spiegazione e senza un minimo di empatia vista l’età. Avevano timbrato il biglietto di colore errato, ma erano disponibili a ritirare quello del colore corretto (cosa comunque assurda, perché di paritetico valore)”. Niente da fare: verbale per entrambi, “che presi dal panico purtroppo hanno pagato immediatamente”.
“Vogliamo sottolineare – proseguono – la vergogna e l’imbarazzo che hanno provato questi due anziani davanti a chissà quante persone, trattati come truffatori, mentre la loro colpa era solo di confondersi di un colore, cosa che ad una certa età potrebbe anche essere plausibile e concepibile, prendendo la corriera una volta di rado”. L’appello è quindi ad “aiutare gli anziani a essere più tutelati, soprattutto per una simile svista unicamente di ‘colore’ e non di prezzo”.
Se sul caso della ragazza down Tpl aveva subito preso posizione aprendo al dialogo con la famiglia, su quello dei due anziani, per ora, l’azienda preferisce non rilasciare commenti. Resta da capire, al momento, se la controllora sia la stessa in entrambi gli episodi (e allora potremmo trovarci davanti a un singolo caso di “eccesso di zelo”) oppure se si tratti di due vicende totalmente slegate tra loro: e allora andrà compreso se questa “intransigenza” è legata a singole valutazioni o se esiste qualche direttiva aziendale che possa spiegare l’accaduto.