Muore in terapia intensiva ma la famiglia lo scopre 13 ore dopo. L’ospedale si difende: “Non rispondevano alle telefonate”

  • Postato il 1 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Una tragedia ha colpito la famiglia di Rosa Bua, 62 anni, deceduta sabato 30 agosto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Civico di Palermo. La donna era arrivata in ambulanza il venerdì sera, ma i parenti non sono stati informati tempestivamente del peggioramento delle sue condizioni né del decesso.

“Era entrata in ambulanza il venerdì sera. Quando sono andato a trovarla non c’era, nessun medico mi ha informato della sua morte”, denuncia il cugino. Dopo l’accesso in pronto soccorso, Santoro aveva concordato una visita nel reparto per il giorno successivo, sabato 30 agosto, alle 13. Al suo arrivo, però, il nome di Rosa Bua non risultava nel reparto, suscitando immediata preoccupazione e confusione.

La scoperta in camera mortuaria

Dopo due ore di attesa, una persona esterna all’équipe sanitaria ha informato Santoro del decesso: “Mi ha detto: “Le devo dare una triste notizia, la paziente è morta nella notte ed è stata portata in camera mortuaria”. È una scena che non dimenticherò più, i parenti non possono essere abbandonati così”, ha raccontato all’Ansa.

La comunicazione ufficiale è poi arrivata dai carabinieri, ma Santoro aveva già scoperto il corpo nella camera mortuaria: “Era in un sacco nero, con il nome scritto su una targhetta”. L’episodio ha suscitato sconcerto tra i familiari, che denunciano la mancanza di informazioni e di supporto emotivo da parte dell’ospedale.

La versione dell’ospedale

L’Azienda ospedaliera Civico ha replicato spiegando che “il medico di guardia della terapia intensiva già durante la serata, constatando l’aggravarsi della paziente ha cercato invano di contattare con molteplici telefonate i familiari, chiamandoli al numero di telefono dagli stessi fornito. Non essendo stato possibile rintracciarli” e intervenuto il decesso, “il sanitario ha chiamato i carabinieri. Gli stessi si sono recati presso il domicilio indicato dai parenti non riuscendo a rintracciarli e sono poi tornati in ospedale riferendolo al medico”.

Santoro ha aggiunto che Rosa Bua era affetta da patologie e seguita tra Palermo e Padova: “L’ultimo controllo risale allo scorso 12 luglio ma nessuno di noi avrebbe immaginato un epilogo così repentino”.

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Blitz

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