Myriam Sylla, l'addio all'Italia con polemica: "In Turchia rispettano le giocatrici". Poi la carezza a Velasco e De Gennaro
- Postato il 11 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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La rivincita più dolce in questa lunga estate di successi al femminile fa rima con Myriam Sylla. Che molti davano sul viale del tramonto, ma che così facendo hanno finito per tirarle fuori tutta la rabbia e l’orgoglio che covavano dentro il suo corpo. Perché a Bangkok la schiacciatrice nativa di Palermo ha riscritto (anche) la sua di storia: non averla inserita nel miglior sestetto del torneo è stata una vergogna, ma Myriam lo sa che su questa medaglia mondiale c’è tanto del suo sudore. Oltre alla firma in calce consegnata alla storia: il muro sull’ultima azione della partita, la giocata che ha consegnato il mondiale all’Italia.
- Il cerchio si è chiuso: "Dieci anni azzurri vissuti appieno"
- L'elogio di Velasco: "Non è coraggioso, conosce le regole del gioco"
- La nuova vita in Turchia: "Li sì che rispettano le giocatrici..."
Il cerchio si è chiuso: “Dieci anni azzurri vissuti appieno”
Myriam aspettava da tempo una “rivincita” così, dopo qualche critica di troppo e dopo un periodo passato a pensare a ciò che fare della sua vita fuori e entro al parquet. E alla Gazzetta ha spiegato che per lei questi 30 anni (è nata l’8 gennaio 1995) rappresentano qualcosa in più di una seconda giovinezza. “Questo è il momento più bello della mia carriera, perché assieme alle mie compagne abbiamo realizzato qualcosa di unico. Ci mancava solo l’oro mondiale, ora la collezione è completa. Bisogna andare fiere di ciò che abbiamo fatto”.
Un cerchio che s’è chiuso dopo 10 anni di carriera in azzurro ad alto livello. “Nel 2018 ho fatto il primo vero step di crescita quando arrivò l’argento mondiale dietro la Serbia. Poi nel 2021 l’oro agli Europei, arrivato dopo la delusione di Tokyo, ci ha dato la forza per capire che stavamo tornando grandi, come lo fu l’Italia a inizio millennio, quando ero una bambina e vedevo Elisa Togut fare cose straordinarie, anche se non sapevo neppure in che ruolo giocasse… ma ci sono stati anche momenti difficili: la panchina ai mondiale 2022 è una cosa che mi ha segnato, ma che mi ha aiutato anche a crescere. Il resto è storia”.
L’elogio di Velasco: “Non è coraggioso, conosce le regole del gioco”
La storia di una nazionale che ha saputo riscrivere il libro dei record, con le 36 vittorie di fila in mezzo a 4 trionfi (due VNL, l’oro olimpico e quello mondiale). Con un grande comune denominatore chiamato Julio Velasco. “Non so come esprimere la sua forza, la sua magia. Velasco conosce perfettamente tutte le carte del mazzo che ha a disposizione. Voi vedete le 6 che ha messo in campo, ma lui conosce perfettamente anche tutte le altre carte. Non è coraggio, è saper conoscere bene il gioco. Forse perché ha mangiato così tanta pallavolo in vita sua che gli viene tutto naturale”.
Anche se quando s’arrabbia si fa sentire… “Come ogni essere umano, a volte può capitare che si arrabbi un po’. Ma rimane sempre un maestro. Ha saputo far emergere il vero spirito di squadra: a turno tutte siamo state protagoniste, ma per farlo bisogna essere brave a collaborare. Perché le partite non le vince una sola giocatrice, ma si vincono tutte quante assieme”.
La nuova vita in Turchia: “Li sì che rispettano le giocatrici…”
Nel futuro di Myriam c’è un’avventura in Turchia che arriva in un momento particolare, dopo un biennio nel quale a livello di nazionale l’ago della bilancia è sempre penduto dalla parte delle italiane tra VNL, olimpiadi (due volte) e mondiale. “Ho scelto di andare a giocare a Istanbul perché la Turchia riconosce le giocatrici per quello che sono.
Io non ho mai rincorso i soldi, all’estero mi offrivano sempre stipendi doppi rispetto a quelli che percepivo in Italia, ma ho sempre pensato che fosse meglio tenere alto il nome del campionato italiano, piuttosto che andare a giocare fuori. A 30 anni, però, ho capito che potevo cominciare a guardarmi intorno. Anche perché in Italia ho giocato nei club più importanti, e con le giocatrici più importanti al mio fianco. Era arrivato il momento di andare e sono contenta di farlo in un campionato così avvincente come quello turco”.
Dove però non affronterà più Gabi, alla quale ha chiesto la maglia al termine della semifinale. “Si ma non era per me, era per mia sorella, dato che è la sua giocatrice preferita”. E dove non affronterà più nemmeno De Gennaro, che ha chiuso anche con la nazionale: “Ha vinto e fatto tantissimo per l’Italia, la sua è una scelta condivisibile e la rispetto. Perderemo un pezzo di cuore, un pilastro del nostro gruppo, ma va bene così. E comunque me la porterei volentieri al Galatasary, perché come difende lei in seconda linea non lo fa nessuno”.