Napoli e Inter vale lo scudetto: la squadra di Conte costa più di quella di Chivu

  • Postato il 24 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Napoli contro Inter vale un pezzo di scudetto, anche se siamo solo a fine ottobre e quando il signor Mariani avrà rispedito le squadre nello spogliatoio del Maradona mancheranno ancora 30 giornate al gong finale della stagione. Vale un pezzo di scudetto perché si salda all’epilogo dello scorso mese di maggio, tra polemiche e tensioni e con una gerarchia ridisegnata del calcio italiano.

Cosa sarebbe oggi l’Inter se Simone Inzaghi avesse avuto la meglio nello sprint punto a punto contro Antonio Conte? E il tecnico leccese sarebbe ancora alla corte di De Laurentiis? Avrebbe avuto carta bianca sul mercato, pur di convincerlo a restare da eroe dello scudetto? Inzaghi o Chivu: chi siederebbe sulla panchina nerazzurra?

Dentro quel confronto a distanza che ha premiato i partenopei e condannato i nerazzurri ci sono state diverse sliding doors per i due club. Ora è il momento di rimettere tutto sul tavolo e giocare la rivincita. Non definitiva, mancheranno ancora 90 punti da assegnare in inverno e primavera, ma nemmeno inconsistente come peso anche per il modo differente con cui Conte e Chivu arrivano allo scontro diretto.

La serenità di Chivu e il mal di pancia di Conte

A sorprendere è il mal di pancia che sta accompagnando l’autunno del Napoli. Non sono solo i risultati, le 4 sconfitte (tutte le trasferte) nelle ultime 6 partite giocate, o le prestazioni che stanno mancando ad agitare i partenopei. Lo sfogo di Conte dopo la batosta rimediata in Olanda ha fatto rumore e creato cattivi pensieri in tutto l’ambiente. Con chi ce l’aveva il tecnico denunciando i “diffusori di fumo in faccia ai napoletani”? E davvero è un problema inserire nel meccanismo i frutti di un mercato costoso, voluto da lui stesso e temporalmente perfetto perché gli ha consegnato quasi tutti i nuovi a inizio ritiro?

Napoli si è scoperta improvvisamente sull’orlo e anche oltre di una crisi di nervi. La sfida con l’Inter è uno spartiacque perché può essere sia il modo migliore per mettersi tutto alle spalle e ripartire, sia un macigno ulteriore che si va ad aggiungere ai pesi che già schiacciano tutto l’ambiente.

Cristian Chivu, al contrario, è già uscita dalla sua personale via crucis di settembre coincisa con le sconfitte con Udinese e Juventus. Da lì in poi solo vittorie (7), gap con la vetta della classifica azzerato e il blitz dell’Olimpico con la Roma che ha trasmesso l’idea di una squadra finalmente riconnessa con il suo indiscutibile valore. Come se le beffe di maggio fossero state archiviate; a Napoli può arrivare la conferma definitiva e a quel punto il concorso pronostici verso lo scudetto avrebbe un nuovo dominatore.

Napoli la corazzata della Serie A per ingaggi e mercato

Sotto pressione, Conte, lo è anche perché l’asse del calcio italiano si è spostato verso Sud. E si è posizionato proprio nella sua Napoli che in due anni (scarsi) si è trasformata da outsider a maschio Alpha del campionato. Una posizione che il tecnico leccese rifiuta ma che è certificata dai numeri. E’ il Napoli, nel confronto con l’Inter, ad aver vinto di più dal 2023 a oggi (due scudetti a uno), ad aver speso di più sul mercato (313 milioni di euro contro 100 negli ultimi due anni) e ad avere complessivamente un costo squadra superiore (240 milioni contro 195).

De Laurentiis ha portato il club partenopeo in un’altra dimensione. L’Inter è solidissima, con Oaktree ha ritrovato la stabilità perduta nell’ultima fase dell’era Zhang e ha appena chiuso un bilancio record, ma al progetto sportivo ha dedicato risorse inferiori. Per dire, il monte ingaggi è in calo lento ma costante ormai dal post Covid al contrario di quello napoletano che, con il ritorno in Champions League, è cresciuto del 30% in pochi mesi.

Una condizione che dovrebbe lusingare i tifosi napoletani, storicamente abituati a guardare con un pizzico di invidia la potenza economica delle grandi del Nord. L’effetto fin qui è stato opposto per il gioco delle parti che spinge Conte a negare anche l’evidenza e a sottolineare problemi (inserimento dei nuovi, allargamento delle rotazioni e adeguamento al moltiplicarsi degli obiettivi) al posto di opportunità. Questo il clima con cui Napoli e Inter scendono in campo al Maradona. E’ ancora, solo, il tempo delle castagne ma vale già un pezzo di scudetto.

Autore
Panorama

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