Napoli-Juventus, Spalletti: le domande su Openda e Zeghrova che l'hanno irritato e la frecciata a De Laurentiis
- Postato il 8 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Davanti alle tv ha avuto un atteggiamento abbacchiato, figlio di una sconfitta che sbatte la sua Juventus a -8 dal primo posto ma che soprattutto ridimensiona tutto il suo lavoro di questi mesi. Come gioco o schemi avrà anche portato qualcosa di diverso ma come risultati Spalletti non si sta discostando da Tudor. Tra le critiche per una formazione bocciata da addetti ai lavori e tifosi e i fischi del Maradona l’ex ct si trasforma però quando va in conferenza in sala stampa e replica punto per punto, togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe.
Il messaggio a De Laurentiis e alla città
Quei fischi probabilmente se li aspettava anche se Spalletti non rinnega niente delle sue scelte. Nè abiura il suo amore – intatto – per Napoli e il Napoli ma nel confessare che torna spesso in città a salutare gli amici che ancora gli vogliono bene anche quando nessuno lo vede o lo sa e nel confessare l’estasi che ancora lo assale nell’ammirare la bellezza di Napoli (“ho guardato Napoli dall’alto, dalla terrazza dell’hotel prima della partita”) si concede anche il lusso di un autoelogio.
“Quella mia con il Napoli – ammette – è stata una storia bellissima. Non me la toglierà nessuno. Ma una cosa la voglio dire a mio favore: non è stata solo una storia, ma ci sono stati anche dei soldi che ho fatto guadagnare per costruire il Napoli di ora, mettere a posto delle cose, prendere e vendere giocatori. Io questo lo voglio dire”.
Sui fischi si concede anche una battuta col giornalista che gli chiede se se li aspettava: “Voglio bene sia a quelli che mi hanno fischiato sia a quelli che non l’hanno fatto. Un po’ anche a te”.
Le domande insidiose a Spalletti
Poi il fuoco di fila delle domande e delle critiche. Gli fanno notare che mettere Koopmeiners dal lato di Neres è stato un suicidio ma Spalletti non ci sta: “E’ il discorso di chi piange di più. Abbiamo da mesi fuori tre centrali, Koop sta facendo quello che deve fare, perchè sa costruire. A me sta convincendo. Era un discorso che si era fatto, concedendo spazi larghi a Neres. Ma se non recupero qualcuno in difesa… Koop in difficoltà contro un grande giocatore nell’uno contro uno, è una cosa normale”.
Un po’ tutti hanno criticato la scelta di Yildiz falso nueve e non hanno capito la sua sostituzione ma anche qui Spalletti s’innervosisce: “Li volevo far giocare in mezzo ai tre difensori e avere un centrocampista in più quando si palleggiava. Credevo di prendermi i vantaggi lì, ma non ci siamo riusciti. Yildiz in quel ruolo lo si chiedeva, ma non ha sfruttato tutte le palle. L’altra volta mi avete chiesto se fosse stanco, questo giochino tididì tididà non mi piace, Openda a 15′ dalla fine, giocatore costato 45 milioni non si può mettere? Yildiz ci ha dato una mano col gol, ma forse deve fare qualche vampata in più quando la squadra ne ha bisogno”.
La stoccata a Zhegrova
Polemica anche su Zhegrova, che non gioca mai dall’inizio. Spalletti inizia lo show: “Lo farò giocare dall’inizio e poi si accorge qual è il problema”. Poi si rivolge al cronista napoletano: “Lei come si chiama? Simone come? Ecco stia sereno. E’ stato tantissimo fermo dopo l’infortunio, poi ha lo spunto fulminante. Sono curioso anche io a farlo giocare di più. Ma quando gli avversari hanno palla nella tua metà campo a tirarlo su non è facile, dovrebbe avere una condizione fisica migliore