Napoli, studente pestato per avere la fila al bagno: 3 arresti

  • Postato il 17 luglio 2025
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Napoli, studente pestato per avere la fila al bagno: 3 arresti

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Tre arresti a Napoli dove uno studente è stato pestato per aver chiesto di rispettare la fila al bagno. Colpito anche con una pistola. La vittima, colpita anche con una pistola.


NAPOLI – Una banale richiesta di uno studente di rispettare la fila per il bagno si è trasformata in una violentissima aggressione. E’ successo lo scorso o 1 febbraio 2025 in un locale di Chiaia, a Napoli. I Carabinieri del Nucleo Operativo di Napoli Bagnoli hanno notificato nuove misure cautelari a tre giovani, tra i 20 e i 31 anni, ritenuti responsabili del pestaggio. Uno dei tre si trova già in carcere per altra causa, mentre gli altri due sono stati posti agli arresti domiciliari. Le misure cautelari arrivano dal Tribunale del Riesame, al quale la Dda partenopea si è rivolta dopo il rigetto da parte del Gip delle richieste di provvedimenti per tre dei sei indagati coinvolti nell’aggressione.

L”episodio è avvenuto nelle prime ore del mattino nella zona dei “baretti” di Chiaia. La richiesta di rispettare la fila ha scatenato la reazione spropositata di uno dei primi tre aggressori già arrestati dal GIP. Questo ha prima puntato un revolver alla testa della vittima, poi l’ha colpita violentemente quattro volte al capo. Già stordito dalle percosse, il giovane è stato poi trascinato dagli amici del primo aggressore fino al bancone del locale, dove è stato pestato fino allo svenimento, sotto gli occhi dei presenti. All’esterno del locale, mentre gli aggressori si allontanavano, hanno anche esploso dei colpi, presumibilmente con la stessa arma – poi rivelatasi una replica – trovata a casa del primo aggressore.

PRIMA OMERTÀ DURANTE LE INDAGINI PER LO STUDENTE PESTATO IN UN LOCALE DI NAPOLI, POI GLI ARRESTI

Le indagini hanno rivelato un tentativo di depistaggio. La titolare del locale ha fatto cancellare le immagini delle telecamere. Ma, i Carabinieri sono riusciti a recuperarle, contestandole il reato di favoreggiamento.

La Procura di Napoli ha contestato l’aggravante mafiosa, ma il giudice non l’ha ritenuta sussistente. Secondo il giudice, “mancano fattori evocativi della presenza ‘alle spalle’ degli agenti di una consorteria di tipo camorristico”. Tuttavia, ha sottolineato come l’aggressione sia stata una “estemporanea reazione certamente deprecabile, sproporzionata ed espressione di arroganza, tracotanza e prepotenza” che non può “non destare allarme sociale, anche perché scaturita da una corretta sollecitazione al rispetto delle regole”. Questo episodio evidenzia la facilità con cui la violenza può esplodere in contesti sociali, anche per motivi futili, richiamando l’attenzione sulla necessità di un maggiore rispetto delle regole e della convivenza civile.

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