Nato: gli alleati promettono nuovo sostegno all’Ucraina, e gli Usa bacchettano l’Europa
- Postato il 16 ottobre 2025
- Di Panorama
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Al quartier generale della Nato di Evere alla periferia nordorientale di Bruxelles, è andato in scena la riunione dei ministri della Difesa dell’Alleanza Atlantica. Sul tavolo, come aveva spiegato lunedì nel corso dell’assemblea parlamentare il segretario generale Mark Rutte, come «rafforzare ulteriormente la nostra posizione di difesa e deterrenza, anche alla luce dei recenti incidenti».
Le parole di Rutte
Al termine della riunione di ministri, il segretario Mark Rutte ha annunciato che «grazie ai finanziamenti degli alleati, stiamo fornendo all’Ucraina equipaggiamento statunitense essenziale attraverso la lista dei requisiti prioritari per l’Ucraina (Purl)».
L’iniziativa, che vede i Paesi europei della Nato comprare armi americane da girare a Kiev, fornisce «le armi di cui ha realmente bisogno [l’esercito ucraino] per proteggere il suo popolo e mantenere la linea del fronte».
«Abbiamo iniziato con sei alleati che hanno finanziato i primi pacchetti Purl, e oggi alleati si sono fatti avanti con nuovi contributi. Più della metà degli alleati della Nato ha ora aderito, garantendo questo flusso cruciale di supporto per l’Ucraina».
Infine una promessa: «Il nostro sostegno all’Ucraina è cruciale e continuerà senza sosta».
Hegseth bacchetta gli europei
Uno dei temi è stato invece portato all’attenzione dal segretario della Guerra americano Pete Hegseth, che al suo arrivo a Bruxelles ha dichiarato come Kiev necessiti di «potenza di fuoco».
Il segretario alla Guerra ha ricordato come il meccanismo Purl sia «fondamentale per raggiungere la pace in Ucraina, si tratta di un processo rigoroso che finora si è dimostrato efficace».
Quindi la stoccata ai Paesi europei: «Gli alleati affermano spesso che la sicurezza dell’Ucraina è sinonimo di sicurezza europea. Ebbene, è giunto il momento che tutti i paesi della Nato traducano le parole in azioni concrete sotto forma di investimenti: tutti i Paesi seduti a questo tavolo, senza scrocconi».
Il tutto mantenendo ben in vista l’obiettivo, ovvero la pace: «Faremo finire la guerra in Ucraina. La guerra deve finire. Come gli abbiamo visto fare a Gaza e in Medio Oriente, il presidente Trump sa come forgiare la pace e creare opportunità in situazioni e scenari dove la pace sembra lontana».
Qualora però la pace si riveli impossibile da raggiungere, Hegseth è chiaro: «allora gli Stati Uniti, insieme ai nostri alleati, adotteranno le misure necessarie per imporre alla Russia i costi della sua continua aggressione».
Il supporto dell’Europa a Kiev è diminuito
Le parole del segretario alla Guerra americano non giungono senza motivo. Secondo gli esperti del Kiel Institute for the World Economy, infatti, gli aiuti militari a Kiev si sono più che dimezzati durante l’estate di quest’anno.
Il calo negli aiuti, del 57% rispetto al periodo gennaio-maggio, viene definito «sorprendente» nel report dello “Ukraine Aid Tracker”, la più completa banca dati relativa agli aiuti forniti all’Ucraina.
«L’Europa sta ridimensionando il suo sostegno militare complessivo. Ciò che sarà cruciale ora è l’evoluzione delle cifre in autunno», ha dichiarato Christoph Trebesch, capo del Ukraine Aid Tracker e direttore della ricerca all’Istituto di Kiel.
Il segretario Rutte è corso ai ripari questa mattina, asserendo che «il sostegno all’Ucraina non è diminuito, è in linea con quello fornito l’anno scorso», senza tuttavia fornire cifre esatte. Senza dubbio la speranza del segretario è che i molti Paesi che hanno aderito all’iniziativa della Nato traducano le loro parole in investimenti.