Nautico San Giorgio, tre giorni di sospensione e 18 ore alla Caritas per gli studenti che hanno occupato

  • Postato il 1 novembre 2025
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occupazione nautico

Genova. Clima teso al Nautico San Giorgio dove il preside Paolo Fasce ha convocato ieri pomeriggio la prima tranche di studenti che hanno occupato la scuola a metà ottobre, insieme ai loro genitori.

La protesta, nata sul solco di diverse altre nell’ambito delle manifestazioni studentesche a sostegno della popolazione di Gaza, era già nata con una dura presa di posizione del preside che aveva fatto sapere di aver trasmesso le foto degli occupanti alla Digos. L’occupazione era durata alcuni giorni e si era conclusa dopo che alcuni esterni entrati nella scuola si erano resi protagonisti di diversi danneggiamenti dentro la sede principale in Darsena.

Ieri, si apprende da alcuni dei genitori presenti alla convocazione del consiglio di classe, il preside ha chiarito che la denuncia per l’occupazione è stata presentata mentre quella per i danni sarà fatta a breve. “Ieri sono stati convocati 13 ragazzi tra quarta e quinta – spiegano i genitori – e il preside, dopo aver tenuto i ragazzi in piedi e dopo avergli fatto ammettere uno ad uno di aver preso parte all’occupazione, ha detto che pur essendo emerso che i danni non sono stati fatti da loro, per la scelta di occupare sono tutti sospesi per tre giorni, con obbligo di presenza alle lezioni e 18 ore di volontariato alla Caritas”.

Alcuni genitori non hanno apprezzato l’atteggiamento del dirigente giudicato “autoritario” e hanno provato a difendere i ragazzi ricordando fra l’altro che alcuni di loro la prima notte di occupazione, quando sono stati aperti gli estintori e danneggiate alcune macchinette, erano tornati a dormire a casa, ma il giorno dopo erano tornati a scuola a pulire. “Una misura spropositata – dicono a Genova24 – che non risulta essere stata messa in atto da nessuna altra scuola”.

Il dirigente Paolo Fasce, contattato da Genova24, non commenta nel merito il numero e l’entità delle sanzioni disciplinari erogate né il fatto che i ragazzi sospesi non sarebbero gli autori dei danni e neppure, come sostengono alcuni presenti alla convocazione di venerdì, la prossima settimana altri studenti subiranno le stesse sanzioni. “Non confermo e non smentisco per tutelare gli studenti” dice, ma sottolinea come le sanzioni abbiano “finalità educativa di riparazione del danno e non incidano in alcuni modo sul profitto, come previsto dallo Statuto degli studenti e delle studentesse”.

Anche le ore di volontariato alla Caritas “rientrano nella riparazione del danno prevista dallo statuto – spiega – e la nostra scuola è convenzionata con la Caritas. Mi sembra comunque che sia una buona soluzione” dice. Se tra gli studenti è circolata la preoccupazione che la sospensione possa avere ripercussione sugli stage in corso ee futuri il dirigente replica che “si tratta di sciocchezze. Gli stage, che oggi si chiamano formazione scuola lavroo, li dobbiamo erogare per legge e così facciamo”. Rispetto al fatto che proprio l’insufficienza di stage fosse una delle ragioni che ha portato all’occupazione il preside si limita a rilevare che “alcuni sono più apprezzati e altri meno dagli studenti, che sono liberi di esprimere il loro giudizio. A mio avviso sono progetti che aprono opportunità tenendo conto che siamo un istituto nautico e sono quindi incentrati sulla blue economy”.

Alla domanda sulle ragioni di un atteggiamento indubbiamente molto duro rispetto all’occupazione Fasce chiarisce il suo punto di vista: “Negli anni Settanta si occupavano le scuole per ottenere il diritto a convocare le assemblee degli studenti, in questo caso un gruppo di studenti ha deciso di occupare e mandato un comunicato anche alla stampa senza essere stato in alcun modo delegato a farlo dall’assemblea degli studenti”. I genitori dei ragazzi sul punto, ricordano però che il Nautico non è mai stato occupato e che gli studenti probabilmente non sapevano quale era la ‘procedura corretta’. La replica: “I genitori fanno i genitori, io faccio il preside”.

E alla domanda se non sia mancato il dialogo con gli studenti, Fasce nega: “La mia porta è sempre aperta. Se mi chiedono un appuntamento io li ricevo”.

Autore
Genova24

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