Nel carcere di Vercelli una detenuta è rimasta incinta, il sindacato Osapp: «Il sistema è allo sbando totale»

VERCELLI – Nuove emergenze nelle carceri piemontesi denunciate da Osapp – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria.

Una detenuta rimasta incinta

Una detenuta nel carcere di Vercelli sarebbe infatti rimasta incinta nel corso di un incontro con il compagno, anche lui recluso nella struttura. «Ormai siamo al paradosso. Mentre il personale di Polizia penitenziaria è abbandonato a se stesso tra violenze, aggressioni e croniche carenze di organico, l’amministrazione pensa a favorire le esigenze sentimentali dei detenuti [il caso infatti è emerso a pochi giorni dall’apertura della cosiddetta “stanza dell’amore”, ndr]. La sicurezza è crollata, la disciplina è un ricordo e il sistema è allo sbando totale. Ormai i detenuti possono tutto: telefoni, droga, e adesso anche la libertà sentimentale creativa» tuona il segretario generale di Osapp Leo Beneduci. «Altro che politiche penitenziarie moderne, questa è anarchia organizzativa». Osapp chiede al ministro di mandare gli ispettori non solo a Vercelli, ma anche al provveditorato di Torino.

Cella in fiamme a Torino

Proprio nel capoluogo giovedì 23 ottobre un detenuto aveva dato fuoco – senza apparenti motivi – a una cella nel carcere “Lorusso e Cutugno”. L’uomo ha compiuto anche diversi atti di autolesionismo. A causa dell’incendio e del denso fumo che si è rapidamente propagato nel reparto, è stato necessario evacuare l’intera 11ma sezione del padiglione , trasferendo con urgenza decine di detenuti ai cortili passeggi per metterli in sicurezza. Il personale di Polizia Penitenziaria è intervenuto tempestivamente e nel corso delle operazioni di soccorso numerosi agenti hanno inalato fumo, rischiando la propria incolumità. Al termine delle operazioni un ispettore ha perso i sensi ed è stato trasportato d’urgenza in ospedale. «Non sappiamo più cosa dire. Siamo al limite del collasso operativo e psicologico» – aveva dichiarato ancora Beneduci – «Il carcere di Torino continua a essere un inferno quotidiano per la Polizia Penitenziaria e per tutto il sistema penitenziario piemontese. Rivolgiamo un appello al Ministro Nordio e alle istituzioni: venite a vedere con i vostri occhi cosa accade dentro il carcere di Torino. Basta passerelle e parole: servono interventi immediati, più personale, sicurezza e rispetto per chi ogni giorno rischia la vita in servizio, il personale non ce la fa più»

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