Nel pre-partita il cuore del tifoso batte più forte, lo studio. “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere”

  • Postato il 11 giugno 2025
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Difficile credere che tra le letture preferite degli esuberanti e sanguigni ultrà del calcio  ci sia quella di un illuminista (e illuminato) sensibile come il tedesco Gotthold Ephraim Lessing. E, tuttavia, il nostro autore si rivolgeva anche a quei tifosi frementi per il sacro appuntamento con la partita, quando sosteneva che “l’attesa del piacere è essa stessa il piacere”.

L’attesa del piacere è il piacere dell’attesa

Da cui una felice corrispondenza: l’attesa del piacere è il piacere dell’attesa. Anche sugli spalti di una curva o di una tribuna, come dimostra lo studio antropologico dell’Università del Connecticut pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze, Pnas.

curva stadio
Nel pre-partita il picco dell’eccitazione del tifoso, lo studio. “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere” (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Cosa dimostra lo studio? In breve: l’eccitazione dei tifosi raggiunge il culmine ancor prima che l’arbitro fischi il calcio d’inizio.  Merito dei rituali collettivi, che uniscono le persone suscitando una forte sincronia emotiva superata solo dall’euforia per i gol della squadra del cuore.

“A prima vista i rituali sembrano non avere alcun senso in termini di comportamento umano, ma sono profondamente significativi per le persone”, afferma l’antropologo Dimitris Xygalatas che ha guidato lo studio.

Studiare le reazioni fisiologiche dei tifosi prima, durante e dopo una finale

Ricercatore ma anche grande appassionato di calcio, Xygalatas ha collaborato con il fan club di una squadra di calcio brasiliana per studiare le reazioni fisiologiche dei tifosi prima, durante e dopo la finale del campionato tra squadre locali.

Grazie a dei dispositivi indossabili, ha monitorato la loro frequenza cardiaca durante il rituale pre-partita chiamato ‘Rua de Fogo’ (durante il quale la folla si raduna vicino allo stadio per accogliere il pullman della squadra con cori, bandiere, fumogeni e fuochi d’artificio) e successivamente durante il gioco vero e proprio sul campo.

I dati relativi alle variazioni della frequenza cardiaca dimostrano che l’eccitazione condivisa (ciò che gli scienziati chiamano ‘effervescenza collettiva’) raggiunge il picco non durante il gioco, bensì durante i rituali dei tifosi nel pre-partita. Solo quando la squadra di casa segna un gol, gli indicatori fisiologici superano l’euforia emotiva del raduno pre-partita.

Rituali sportivi fattori chiave di identità

“Le persone attribuiscono un significato profondo allo sport”, sottolinea Xygalatas. “Gli sport generano miliardi e miliardi di dollari a livello globale e catturano gran parte dell’attenzione della gente. E il motivo non è solo ciò che accade sul campo. È a causa di queste interazioni ritualizzate che si verificano tra i tifosi”.

Le implicazioni dello studio vanno ben oltre lo sport. Comportamenti di gruppo ritualizzati, come concerti, cerimonie religiose o comizi politici, possono plasmare profondamente le emozioni delle persone e persino le loro convinzioni.

“Andando a questi eventi, stiamo effettivamente plasmando le nostre convinzioni”, aggiunge l’antropologo. “Quindi lo sport non è solo una scusa per stare insieme. È un fattore chiave dell’identità”.

 

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Blitz

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