Netanyahu presenta alla stampa il piano per Gaza: “Non abbiamo altra scelta. Paesi occidentali contrari? Vinceremo con o senza il loro sostegno”

  • Postato il 10 agosto 2025
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“Dato il rifiuto di Hamas di deporre le armi, Israele non ha altra scelta che portare a termine l’opera e completare la sconfitta di Hamas”. Lo ha detto Benjamin Netanyahu illustrando ai corrispondenti della stampa estera il nuovo piano operativo per l’allargamento delle operazioni militari nella Striscia di Gaza. Le principali cancellerie si sono dette contrarie all’occupazione dell’enclave, così il primo ministro ha deciso di spiegare il suo punto di vista ai media internazionali. E il messaggio non potrebbe essere più chiaro: “Vinceremo la guerra, con o senza il sostegno degli altri“.

“Il nostro obiettivo non è occupare Gaza. Il nostro obiettivo è liberare Gaza, liberarla dai terroristi di Hamas” che sono “ancora migliaia” e possono ripetere le atrocità del 7 ottobre”, ha spiegato il primo ministro nel suo ufficio di Gerusalemme, riassumendo i punto principali del suo “piano per il dopoguerra“: la Striscia “sarà smilitarizzata. Israele avrà la responsabilità primaria della sicurezza. Verrà istituita una zona di sicurezza al confine tra Gaza e Israele per prevenire future incursioni terroristiche. Verrà istituita a Gaza un’amministrazione civile che cercherà di vivere in pace con Israele”. “Contrariamente a false affermazioni, questo è il modo migliore per porre fine alla guerra e il modo migliore per porvi fine rapidamente”.

La velocità delle operazioni è uno dei concetti sui quali Netanyahu insiste. “Il calendario che abbiamo stabilito per l’intervento è abbastanza rapido”, ha detto Netanyahu rispondendo ad una domanda sui tempi previsti per la messa in atto del piano. “Vogliamo, prima di tutto, consentire l’istituzione di zone sicure e l’insediamento di strutture, in modo che la popolazione civile di Gaza City possa andarsene”. Quando Israele ha preso il controllo di Rafah sono stati necessari “circa otto o sei giorni” far uscire i civili di Gaza, quindi “pensiamo di poter ottenere un risultato simile”. Una valutazione che non collima con quelle fatte dalle Israel Defense Forces, secondo cui prendere il controllo di nuove aree della Striscia potrebbe richiedere diversi mesi.

Entrando quindi nel merito della strategia del piano, Netanyahu ha spiegato: “Circa il 70-75% (del territorio della Striscia, ndr) si trova sotto controllo militare israeliano. Ma esistono ancora due roccaforti di Hamas. Si tratta di Gaza City e dei campi di Al Mawasi (l’attuale zona umanitaria nell’area centrale della Striscia, ndr)”. L’Idf ha ricevuto l’ordine di “smantellare le due roccaforti”. Tel Aviv darà inizio al piano “permettendo innanzitutto alla popolazione civile di lasciare in sicurezza le aree di combattimento e di raggiungere zone sicure designate. In queste zone sicure, riceveranno cibo, acqua e cure mediche in abbondanza”. In questo momento “gli unici che stanno deliberatamente morendo di fame sono i nostri ostaggi“, ha detto il premier mostrando la foto dell’ostaggio Evyatar David fortemente dimagrito. “I media internazionali hanno creduto a tutte le affermazioni di Hamas, e anche alle bugie”, ha chiosato quindi sull’argomento.

Riguardo alle preoccupazioni sulla situazione umanitaria, Netanyahu ha affermato: “La nostra politica durante tutta la guerra è stata quella di prevenire una crisi umanitaria, mentre la politica di Hamas è stata quella di crearla”. In questo contesto Israele ha consentito l’arrivo di aiuti sufficienti durante tutta la guerra, mentre Hamas ha interrotto il flusso di aiuti e le Nazioni Unite non sono riuscite a distribuirli correttamente.

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