I neuroni nell'ippocampo, il centro della memoria, dell'apprendimento e della regolazione del controllo emotivo nel cervello, continuano a formarsi anche in età adulta. La scoperta porta la firma del gruppo di Jonas Frisén, Professore di Ricerca sulle Cellule Staminali del Karolinska Institutet in Svezia: nel 2013, lo scienziato aveva per primo dimostrato la presenza di nuovi neuroni in questa struttura del cervello umano, e il nuovo studio conferma e rinsalda quei primi risultati. La ricerca è stata pubblicata su Science.. Nel 2013: residui atomici per datare i neuroni. A lungo si è ritenuto che nasciamo con un certo numero di neuroni e che queste cellule siano soltanto destinate a morire, mano a mano che si invecchia: si pensava, cioè, che non fosse possibile per il cervello formare nuovi neuroni dopo la nascita. Col tempo questo dogma iniziò a mostrare le prime crepe e si iniziò a ipotizzare che anche nel cervello adulto avvenisse una qualche produzione di nuovi neuroni, benché la portata del fenomeno non fosse chiara. . Nel 2013, analizzando con una tecnica di datazione al carbonio-14 (simile a quella usata in archeologia) il DNA di tessuto cerebrale umano, Frisén dimostrò che più di un terzo dei neuroni dell'ippocampo sono regolarmente rinnovati durante la vita adulta. Nello studio, a prima firma di Kirsty L. Spalding, gli scienziati utilizzarono la radioattività residua dei test nucleari degli anni '50 e '60 per datare i neuroni umani, misurando la concentrazione di carbonio-14 nel loro DNA. E così dimostrarono sperimentalmente che in parte, e per tutto il corso della vita, quelli dell'ippocampo venivano rinnovati.. Nuovi neuroni nell'ippocampo: una gradita conferma. Nessuno però aveva mai indagato finora la presenza, nell'ippocampo, delle cellule che precedono i nuovi neuroni, chiamate progenitrici neurali. Il nuovo studio non solo dimostra che queste cellule esistono nell'ippocampo, ma ha "fotografato" diversi fasi dello sviluppo neuronale, dalle cellule progenitrici ai neuroni immaturi, molti dei quali in fase di divisione.. Gli scienziati hanno esaminato il tessuto cerebrale post-mortem di individui dagli 0 ai 78 anni custodito in biobanche, strutture che conservano il materiale biologico. Hanno usato un metodo chiamato sequenziamento dell'RNA a nucleo singolo (SnRNA-seq), che permette di analizzare l'attività genetica nel nucleo di una singola cellula, e una tecnica detta citometria a flusso per studiare le proprietà di specifici gruppi di cellule.. Grazie a queste tecniche e al machine learning, sono riusciti a identificare le diverse fasi di sviluppo dei neuroni nei tessuti analizzati, e a confermare che i neuroni appena formati si trovavano in un'area specifica dell'ippocampo, il giro dentato. Da tempo si ritiene che la formazione di nuovi neuroni nel giro dentato sia importante per la capacità di associare tra loro diversi ricordi, in parte compromessa nelle forme patologiche di invecchiamento, come la malattia di Alzheimer.. Non per tutti uguale. I processi di neurogenesi nel giro dentato sono molto variabili tra un individuo e l'altro. In alcuni campioni di cervello adulto, gli scienziati hanno trovato molte cellule progenitrici di neuroni, in altre pochissime. «La nostra ricerca potrebbe anche avere implicazioni per lo sviluppo di trattamenti rigenerativi che stimolino la neurogenesi nei disturbi neurodegenerativi e psichiatrici» spiega Frisén..