No ai tre quesiti contro il Jobs act di Renzi: la linea ribelle dei riformisti Pd. “Ma non boicotteremo il referendum”
- Postato il 6 maggio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Sì al quesito per dimezzare gli anni di residenza in Italia necessari per chiedere la cittadinanza, sì anche a quello sulla responsabilità del committente per gli infortuni sul lavoro. No, invece, ai tre che mirano a cancellare le norme su licenziamenti e contratti a termine introdotte dal Jobs act del governo Renzi. È questo, a quanto apprende l’Ansa, l’orientamento prevalente in vista dei referendum di giugno tra i riformisti del Pd della corrente Energia popolare, che fa capo all’eurodeputato Stefano Bonaccini, sfidante sconfitto di Elly Schlein alla segreteria. Dalla minoranza dem negano di voler puntare a far fallire il quorum con l’astensione, come invece rivendicato dal centrodestra: “Macché boicottaggio, non scherziamo. Andremo a votare“, riferisce una fonte interpellata dall’agenzia. Che minimizza il peso della posizione ufficiale del partito per i cinque sì: “Anche la segretaria ha riconosciuto una certa libertà di scelta, dicendo che non verranno chieste abiure a nessuno”. In ogni caso, viene sottolineato, “ognuno si esprimerà liberamente, non c’è una posizione coordinata”.
Tra i riformisti dem c’è anche chi esprime lo stesso concetto in chiaro: “Io non ho nessun imbarazzo“, premette a Ping pong, su Radio 1, l’ex ministra Paola De Micheli. “Ovviamente andrò a votare, non voterò per l’abrogazione del Jobs act, anche perché il Jobs act in parte è stato ridimensionato dalla Corte Costituzionale. E anche perché sono convinta che questa sia una discussione che guarda il passato, mentre vorrei occuparmi del futuro“. Anche un civico di area Pd come il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi annuncia l’astensione sui quesiti sul lavoro: “Preferisco una riforma importante che guardi alle nuove forme di lavoro e alle nuove esigenze che soprattutto dal mondo giovanile ci vengono”. E ovviamente sulla stessa linea c’è il padre del Jobs act, l’ex premier Matteo Renzi: “Se qualcuno vuole l’abiura ha sbagliato persona. Io voterò NO al referendum sul Jobs act. E non cambio idea su nulla, anzi sono orgoglioso delle mie battaglie”, scrive nella sua newsletter.
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