Nomine sui vaccini, Schillaci nel mirino degli altri ministri. Salvini: “Qualcosa non va”. Lollobrigida: “Ora ha consenso a sinistra”

  • Postato il 19 agosto 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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La decisione di Orazio Schillaci di revocare le nomine del Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag) continua a spaccare la destra. Dopo le dichiarazioni di Mario Giordano, Claudio Borghi, Alberto Bagnai, Giovanbattista Fazzolari e altri membri della maggioranza, il titolare della Salute è stato bersaglio di critiche anche da parte di due suoi colleghi ministri, Matteo Salvini e Francesco Lollobrigida. Per il leader della Lega, “al ministero c’è evidentemente qualcosa che non funziona“. Mentre per il ministero delle politiche Agricole, “la storia insegna che non sempre il pensiero scientifico dominante è quello giusto“. Nella coalizione, solo Forza Italia difende Schillaci. La vicepresidente del Senato Licia Ronzulli e il vice segretario azzurro Stefano Benigni concordano: “Chi non crede ai vaccini non può essere membro del comitato”.

L’ex rettore di Tor Vergata, che con la sua mossa avrebbe infastidito anche Giorgia Meloni, è accusato dalla destra di non aver difeso i due “scienziati indipendenti”, il pediatra Eugenio Serravalle e l’ematologo Paolo Bellavite. Sono i loro profili ad aver maggiormente acceso la polemica sulle nomine del Nitag, visto che in passato entrambi hanno difeso posizioni critiche nei confronti dei vaccini. Le proteste della comunità scientifica, e il clamore mediatico che si è creato intorno alla vicenda, hanno messo pressione al ministro che, dopo averli nominati, ha scelto infine di “avviare un nuovo procedimento di selezione dei componenti” del comitato sui vaccini. La principale colpa del ministro, secondo i suoi detrattori, è di non aver tenuto conto del parere della maggioranza e di aver agito senza essersi confrontato con Palazzo Chigi.

“Evidentemente al ministero c’è qualcosa che non funziona perché o si è distratto prima o si è distratto dopo. Visto che le ha firmate lui le nomine e sempre lui poi le ha annullate”, ha dichiarato Salvini, che ha poi aggiunto: “Secondo me aver azzerato la Commissione è stato un pessimo segnale anche dal punto di vista scientifico e culturale“. “Qui non ci sono dei dogmi – prosegue il vicepremier -. Azzerare chi non la pensa come il mainstream non mi sembra scientificamente corretto. Detto questo, ha deciso di testa sua”, conclude.

“Gli organismi plurali servono a contenere idee differenti – gli fa eco Lollobrigida -. E la storia insegna che non sempre il pensiero scientifico dominante è quello giusto. Lo è statisticamente, ma lasciare spazio a tesi diverse e non soffocarle è la strada maestra”, commenta a Il Foglio. E riguardo alla posizione del ministero Schillaci all’interno del governo dopo questa vicenda commenta: “Beh, ora gode di ampio consenso anche tra le opposizioni a quanto ho letto”.

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