“Non ha detto niente, poi ha alzato un braccio”: il racconto del soccorritore che ha ritrovato il bimbo scomparso. Il papà in lacrime: “Sono stati giorni tremendi”
- Postato il 13 luglio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un piccolo braccio che si alza tra i rovi, un segno di vita che pone fine a un incubo durato 36 ore e che ha tenuto con il fiato sospeso non solo la Liguria, ma l’Italia intera. A., il bambino di 5 anni scomparso venerdì sera dal camping “Por la mar” di Latte, a Ventimiglia, è stato ritrovato vivo. Era rannicchiato e immobile nel bosco, su una collina a circa tre chilometri dal luogo della scomparsa.
A trovarlo, stamattina intorno alle 8:48, sono stati tre volontari della Protezione Civile di Pompeiana: Edoardo Campione, Matteo Trecci e, soprattutto, Dario Mattiauda, l’uomo che per primo ha avvistato il bambino. “Vedevamo una sagoma, qualcosa che non c’entrava niente con la vegetazione intorno”, ha raccontato Mattiauda, ripercorrendo quegli attimi carichi di emozione. “Non sapevo di cosa potesse trattarsi, poi ho visto che era il bambino. Era rannicchiato tra roveti ed erbacce e immobile, fermo. Non ha detto niente. Poi ha alzato un braccio, ha cominciato a toccarsi il naso e da quel momento è stata un’emozione unica, perché abbiamo visto che era vivo”. Il piccolo, ha aggiunto il soccorritore, “non era spaventato”, presentava solo “leggere escoriazioni” ma “apparentemente stava bene”. I tre volontari, dopo aver chiamato il 112, lo hanno preso in braccio e portato in salvo.
Portato in braccio dai soccorritori, il bimbo è stato accolto da un applauso commosso nella piazzetta vicino al campeggio. Lì ha potuto riabbracciare i genitori. Il papà, Bernardo Ganao, visibilmente provato ma felice, ha detto poche, significative parole: “Grazie a tutti, è andata benissimo, molto. Grazie. Abbiamo avuto paura. Sono stati giorni veramente tremendi”. Il vice comandante dei Vigili del Fuoco, Alessandro Giribaldi, ha descritto l’emozione del momento in cui il piccolo ha potuto riabbracciare la madre, che “ha pianto a lungo”.
Grande soddisfazione è stata espressa da tutte le istituzioni coinvolte: “Siamo contenti del fatto che il bambino sia sano e salvo e in buone condizioni. È andata bene”, ha dichiarato il colonnello Simone Martano, comandante provinciale dei Carabinieri. Il prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, ha voluto ringraziare a nome dello Stato i tre volontari, nominandoli uno a uno, e ha sottolineato l’enorme sforzo collettivo: “A tutti coloro che hanno operato porto il saluto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha seguito la vicenda con un senso di umanità unico, contattandomi tutti i giorni”.
Per 36 ore, una macchina delle ricerche composta da circa 300 persone ha lavorato senza sosta. Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia, Soccorso Alpino e tantissimi volontari hanno battuto a tappeto la zona. Sono stati impiegati due elicotteri e droni con termocamere e visori notturni, mentre con degli altoparlanti venivano diffuse la voce dei genitori e le canzoncine preferite del bimbo, nella speranza che potesse essere attratto dai suoni.
È stato chiarito anche il ruolo del passante che per ultimo aveva visto il bambino venerdì sera. L’uomo, Pierluigi Dellano, la cui villa si trova vicino al campeggio, ha raccontato a La Stampa di aver trovato il piccolo e di aver tentato di aiutarlo: “Ho accompagnato il ragazzo che è venuto nella mia villa e poi l’ho portato giù per strada pensando di fare una cosa positiva, volevo portarlo qua, dalla polizia”. Ma il bambino, che “non parlava bene” e cercava il papà, a un certo punto si è divincolato ed è “scappato via”. Dopo essere stato a lungo sentito dagli inquirenti, che hanno anche perquisito la sua abitazione, la sua versione ha trovato riscontro.
Il piccolo, fortemente disidratato ma in buone condizioni generali, si trova ora in osservazione presso l’ospedale di Imperia, nel reparto di Pediatria del Gaslini diffuso, per un lieto fine che ha ripagato gli sforzi di un’intera comunità.
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