“Non sapevo di essere incinta”: donna ha uno stimolo va in bagno e partorisce all’ottavo mese. Ecco cos’è il fenomeno delle “gravidanze nascoste”

  • Postato il 1 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un semplice stimolo e la corsa al bagno di casa, poi il vagito e la sorpresa. Una donna di 31 anni di San Martino (in provincia di Ferrara) mercoledì 29 ottobre ha “scoperto” di essere incinta di otto mesi, solo nel momento in cui si è recata in bagno. Un parto del tutto inatteso e anche tanta paura che il bebè potesse farsi male, per questo ha chiamato subito l’ambulanza, come ha riportato La Nuova Ferrara.

A quanto pare la donna non si è davvero accorta di nulla e non ha mai avuto altre gravidanze. Sorpresi anche i medici del Pronto Soccorso e del reparto di Ostetricia di Cona che hanno prestato immediatamente le prime cure. Mamma e figlio stanno bene.

Ma esistono davvero le “gravidanze nascoste”? “Gli studi scientifici mostrano che la gravidanza ‘criptica’, nascosta, è descritta in circa una gravidanza su 475, nel primo trimestre; una gravidanza su 2455 arriva al parto”, ha affermato la ginecologa, oncologa, sessuologa e psicoterapeuta italiana Alessandra Graziottin sul suo sito, spiegando il fenomeno.

E ha aggiunto: “Due sono le tipologie maggiori. Nel primo gruppo rientrano le gravidanze ‘non percepite’, negate a sé e agli altri, in cui la donna arriva al parto senza sapere di essere incinta. Qui il motivo principale dichiarato dalla donna è: ‘Non ho avuto nessun sintomo che facesse pensare a una gravidanza’. Come è possibile, ci si chiede? Può succedere in una donna sovrappeso, o obesa, che abbia mestruazioni irregolari. La mancanza di ciclo, l’aumento di peso e del volume dell’addome possono essere banalizzati: ‘Sì, si è bloccato il ciclo e sono ingrassata un po’’, se non ci sono altri sintomi, fra cui la nausea del primo trimestre, e se i movimenti del piccolo, ben avvertibili dal sesto mese in poi, sono interpretati come “movimenti intestinali”.

E ancora: “Oppure, possono ingannare piccole perdite di sangue ‘al giro del mese’, in coincidenza con le mestruazioni attese, mentre di fatto sono minacce d’aborto: nella donna obesa, l’assunzione della pillola contraccettiva può essere inefficace perché la diluizione plasmatica e tessutale del farmaco, dovuta al peso elevato, non fa inibire l’ovulazione: la donna è convinta di essere protetta, a volte può avere un piccolo ciclo indotto dalla pillola e arriva al parto ignara. Oppure la negazione nasce da una patologia psichiatrica, la psicosi o la schizofrenia”.

Infine: “Nel secondo gruppo, la donna sa bene di essere gravida, ma lo nasconde a tutti. Vive il figlio come un ‘oggetto scomodo’ di cui liberarsi con comportamenti lesivi per il feto, dalla severa restrizione alimentare, all’assunzione di alcol o droghe, e con il parto effettuato in solitudine, che spesso esita in infanticidio”.

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Il Fatto Quotidiano

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