“Non sappiamo gli effetti a lungo termine, è un salto nel buio. Ossa e muscoli a rischio, ma non solo”: l’allarme dei medici per il boom di Ozempic tra gli adolescenti

  • Postato il 17 agosto 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Alle prese con un aumento dell’obesità giovanile, a fine 2022 gli USA hanno approvato l’uso del farmaco dimagrante Wegovy a partire dai 12 anni. Ma la crescita delle prescrizioni, documentata in studi recenti rilanciati da Reuters, preoccupa gli esperti per i possibili effetti collaterali su organismi in fase di sviluppo. Eravamo abituati a sentire parlare di VIP e adulti a caccia di Ozempic, Wegovy, Zepbound & C per buttare giù i chili di troppo, e forse questo diffuso impiego ha in qualche modo sdoganato l’assunzione dei farmaci dimagranti. Così ora, negli Stati Uniti, a mettersi in fila per ricevere la punturina è un numero crescente di giovani, dopo che la FDA ha approvato l’uso sopra i 12 anni in caso di grave obesità. La prima approvazione, nel 2020, ha riguardato la liraglutide (farmaco Saxenda); la seconda, nel 2022, la semaglutide (Wegovy), che appartiene a una nuova generazione di farmaci ritenuti più efficaci. Il più noto Ozempic non è invece ammesso, mentre Zepbound sta superando i trial finali per l’approvazione per i giovani. Che, a quanto pare, lo usano sempre di più.

Wegovy-mania

A svelarlo una nuova ricerca condotta da Truveta in collaborazione con Reuters e affiancata da un secondo studio, curato invece da Evernorth Health Services, che come l’ente citato si occupa appunto di servizi sanitari. Partiamo da Truveta, che ha esaminato i dati di circa 1.265.400 ragazzi tra 12 e 17 anni relativi a 900 ospedali e 20.000 cliniche in tutto il paese. Nel 2024, in questa fascia di età c’è stato un aumento del 50% delle prescrizioni di semaglutide. Si tratta di un tasso del 14,8% ogni 100.000 adolescenti, contro il 9,9 del 2023: cifre in crescita, ma che coinvolgono un numero relativamente basso di ragazzi (15.000 circa contro i 23.000 obesi stimati su 100.000). Più elevati invece gli aumenti rilevati da Evernorth nel periodo 2023-2024 sulla base delle prescrizioni rilasciate: +84,6% fino a 14 anni, +67,9% nella fascia 15-28 anni. Gli effetti ci sono. Come riporta Reuters, nel 2024 al Nemours Children’s Hospital di Wilmington vennero seguiti 2000 adolescenti, che per il 25% furono curati con Wegovy o farmaci affini (quasi il doppio rispetto al 2023). Questi pazienti persero mediamente 6,8 kg in 6-12 mesi e quasi 14 kg in più di un anno. Ma la raccomandazione dell’American Academy of Pediatrics di dare questi farmaci dimagranti ai ragazzi, datata a inizio 2023, lascia comunque perplessi gli specialisti.

Rischi inattesi

Secondo dati governativi statunitensi, sarebbero 8 milioni gli obesi tra 12 e 19 anni. Per lo più, le pesanti complicanze legate alla malattia insorgono in età adulta, ma fin da giovani si rischia maggiormente di avere diabete 2 e pressione alta, oltre che scarsa stima di sé e ansia. E spesso un ragazzo obeso diventa un adulto obeso. Una posta in gioco alta, che giustificherebbe il ricorso alla punturina. Ma con quali conseguenze? “Negli Stati Uniti questo tipo di farmaci è prescritto anche in adolescenti con obesità severa. Purtroppo non abbiamo studi sull’utilizzo di questa categoria di farmaci per lungo tempo e soprattutto negli adolescenti”, spiega la prof. Silvia Migliaccio, specialista in endocrinologia e malattie del metabolismo, docente presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Questi medicinali sono molto studiati, ma ancora non se ne conoscono del tutto gli effetti a lungo termine negli adulti. “È probabile che questi farmaci servano per un periodo lunghissimo al fine di mantenere il peso. E noi ne abbiamo solo un’esperienza relativamente breve”, ha dichiarato a Reuters il dott. Robert Siegel, pediatria al Cincinnati Children’s Hospital. Un report federale di maggio rileva la mancanza di “dati di sicurezza sul lungo termine, aumentando lo spettro di problemi inattesi che interrompano, danneggino o pregiudichino il metabolismo e lo sviluppo”. Tuttavia, tranquillizza la prof. Migliaccio, “sulla base del loro meccanismo d’azione, questo tipo di farmaci non dovrebbe inficiare su organi e sistemi di un adolescente. Ma l’uso deve sempre seguire quelle che sono le indicazioni per la prescrizione del farmaco”. Da parte sua, Novo Nordisk (che produce Wegovy e Ozempic), ha dichiarato che nelle prove cliniche non sono emersi problemi per la crescita e lo sviluppo puberale, e una dichiarazione simile è stata rilasciata da Eli Lilly.

Ossa e muscoli a rischio

Ma ci sono degli effetti collaterali preoccupanti già osservati sugli adulti: la perdita di massa muscolare e ossea dovuta al rapido dimagrimento non associato allo stile di vita. In uno studio danese pubblicato nel 2024 su Jama Network, i ricercatori si soffermano sulla perdita di massa ossea post-dimagrimento “osservata come ridotta densità minerale e aumento del rimodellamento osseo”. Il primo è associato a un maggior rischio di fratture. Per gli studiosi la perdita non riguarda solo gli anziani, ma “comporta probabilmente un rischio per tutto l’arco della vita”. Che ne sarà allora degli adolescenti che dovranno assumere per anni il farmaco dimagrante e le cui ossa sono ancora in fase di sviluppo? Tanto più che la riduzione di appetito indotta dal medicinale potrebbe causare un calo di nutrienti essenziali per la formazione ossea.

Lo stile di vita prima di tutto

“Chiaramente l’approccio più corretto in un giovane è quello di intervenire sullo stile di vita. Infatti, se si ottiene un dimagramento mediante l’uso di un farmaco senza acquisire uno stile di vita corretto, purtroppo il dimagramento che si ottiene non risulta persistente. Tuttavia a seconda delle situazioni singole e delle eventuali alterazioni metaboliche e/o ormonali possono essere utilizzati farmaci specifici per correggere potenziali alterazioni, quali per esempio una resistenza periferica all’insulina”, spiega Migliaccio. “Purtroppo l’uso dei farmaci sta diventando una modalità ‘più’ semplice per ottenere un dimagramento in tempi relativamente più brevi”. Un simile trend si osserva nei giovani italiani, che devono però avere 18 anni per ottenere la punturina. “Il fenomeno non è così dilagante come negli USA, ma purtroppo anche in Italia si stanno assumendo comportamenti simili”, conclude la docente.

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