Nuova diga come infrastruttura militare? Bucci: “Ben venga, non c’è nessun problema”
- Postato il 9 luglio 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni


Genova. “Nessun problema” se la nuova diga foranea del porto di Genova dovesse rientrare tra le infrastrutture dual use con doppia valenza civile e militare. Il presidente ligure e commissario straordinario Marco Bucci interviene nel dibattito politico sull’opera in via di realizzazione che potrebbe contribuire – insieme al ponte sullo Stretto – a togliere le castagne del fuoco all’Italia per raggiungere il 5% di spese militari in rapporto al Pil, come stabilito dall’accordo raggiunto dalla Nato su pressioni di Trump.
Ad avanzare quella che sembra ben più di un’ipotesi era stato negli scorsi giorni il subcommissario Carlo De Simone, osservando che la nuova configurazione del canale portuale potrebbe consentire anche lo sbarco di portaerei leggere, navi Nato, strumenti e truppe. Oggi, in un’intervista a The MediTelegraph, il viceministro Edoardo Rixi conferma che non ci sarebbe nulla di strano perché “tutte le infrastrutture con una valenza strategica potenzialmente possono avere un doppio uso“. Se così non fosse – esemplifica – Genova non avrebbe potuto nemmeno ospitare il Vespucci.
E Bucci la spiega più o meno allo stesso modo: “Tutto può essere dual use, dipende dalla situazione. Dipende da cosa vorrà fare il ministero. Noi la diga dobbiamo farla per molti altri motivi. Il progetto non cambia, è quello che è e va avanti. Se poi la diga potrà essere usata anche per altri scopi, ben venga, non c’è nessun problema, ma come tante altre cose: pensate ai bacini, se ce ne fosse bisogno possono essere usati anche per altre cose”.
Ma le opposizioni in questi giorni hanno lanciato l’allarme. “Genova rischia di diventare un obiettivo sensibile dal punto di vista militare”, hanno paventato i pentastellati Roberto Traversi e Luca Pirondini annunciando un’interrogazione parlamentare sul tema e parlando di “disegno surreale” del Governo in preda alla “febbre da riarmo di Meloni e alleati”. Sulla stessa linea pure il Partito Democratico. “La diga di Genova deve restare solo funzionale al suo porto e non sito di interesse Nato o militare in genere. Su questo il Governo deve subito fare chiarezza”, ha scandito Luca Pastorino, mentre Valentina Ghio ha rincarato: “Sarebbe una scelta inaccettabile e folle, un’ipotesi sbagliata, che, se confermata, rischia di mettere in difficoltà un territorio identificandolo come obiettivo militare”.
Per il governatore ligure “è un discorso che non ha senso. È ovvio che tutto possa essere usato per scopi militari. Diventeremo un obiettivo sensibile? Genova lo era nel 1944, c’era il porto tutto minato. Tutti siamo obiettivi sensibili, pensate solo alle aziende di Genova”. E chiosa con una battuta nel suo stile: “C’è una frase che si dice: sono discorsi da fare in tre e andarsene in due…”