Nuova diga, Giordano (M5s) e Candia (Avs): “Bucci scappa dal confronto in Consiglio regionale”
- Postato il 6 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Anche oggi la nostra interrogazione sulla nuova diga foranea del porto di Genova non è all’ordine del giorno della seduta consiliare. La giustificazione suona ridicola: l’ufficio di presidenza della Regione si è riservato ulteriori approfondimenti chiamando in causa la competenza degli organi regionali. Praticamente ci stanno dicendo che il presidente di Regione Liguria nonché commissario straordinario dell’opera non è competente su temi che lo stesso ha ampiamente usato per la propria campagna elettorale quando attaccava chiunque denunciasse i ritardi dell’opera e i costi sempre più alle stelle”. Così, il capogruppo regionale del M5S Liguria Stefano Giordano la cui interrogazione su cronoprogramma e costi della nuova diga è stata depositata il 16 aprile.
“Delle due, l’una… caro Bucci: o è competente su cronoprogramma e relativo quadro economico per la diga, o non lo è. Se insiste su quest’ultimo caso, non ci resta che invitare il presidente-commissario straordinario a fare un passo di lato e passare il testimone a chi le competenze le ha e magari può rispondere alle nostre domande nell’interesse dei cittadini”, insiste Giordano.
“Per l’ennesima volta – aggiunge Selena Candia, capogruppo di Avs – la giunta regionale si è rifiutata di rispondere alla nostra interrogazione per chiedere chiarimenti sulla realizzazione della nuova diga foranea di Genova. Fin dalla sua ideazione, l’opera ha suscitato forti critiche per l’impatto ambientale, il consumo di risorse pubbliche, l’assenza di alternative progettuali valutate in modo indipendente, e la debolezza del percorso partecipativo, sollevando obiezioni da parte di comitati territoriali, esperti e rappresentanze civiche. A oggi risulta posato solo l’ottavo cassone su 93 totali, mentre il nono è stato appena varato, e il completamento fisico dell’opera si attesta intorno al 20 per cento”.
“I costi della sola Fase B sono aumentati da 350 a 469,7 milioni di euro, con ulteriori 162 milioni richiesti tramite i Fondi sviluppo e coesione. La Banca europea degli investimenti non ha ancora autorizzato il prestito da 264 milioni di euro, a causa di verifiche in corso sulla documentazione progettuale. L’appaltatore ha già avanzato riserve economiche per circa 300 milioni di euro, a fronte di uno stato di avanzamento ancora parziale. È attualmente in corso un’indagine della Procura europea che coinvolge esponenti apicali dell’Autorità di sistema portuale, della società Webuild e della società Sidra, per presunte irregolarità negli appalti. Infine non risulta attivato un sistema di informazione pubblica strutturato e accessibile che consenta a cittadini e istituzioni di monitorare costantemente lo stato tecnico, finanziario e amministrativo dell’intervento”, denuncia Candia.
“Chiediamo solo trasparenza e informazione sullo stato di avanzamento dei lavori e dei soldi necessari, ma a quanto pare questa giunta non vuole dare risposte ai liguri”, conclude la capogruppo di Avs.