Nuove rivelazioni choc sul principe Andrea: le memorie di Virginia Giuffre fanno tremare la monarchia
- Postato il 20 ottobre 2025
- Di Panorama
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A pochi giorni dalla pubblicazione del memoir postumo Nobody’s Girl, emergono nuove e gravi accuse contro Jeffrey Epstein e il principe Andrea. Il libro offre una testimonianza diretta da parte di Virginia Giuffre, una delle principali accusatrici del finanziere americano condannato per reati sessuali.
Giuffre, che si è tolta la vita sei mesi fa, racconta di aver temuto di «morire come una schiava del sesso» nelle mani di Epstein e della sua cerchia. Il volume, scritto con la giornalista Amy Wallace, delinea una rete di potere e abusi che coinvolge uomini influenti e giovani donne manipolate e sfruttate.
Il coinvolgimento del principe Andrea
Nel memoir, Giuffre afferma di aver avuto rapporti sessuali con il principe Andrea in tre diverse occasioni: a Londra, a New York e sull’isola privata di Epstein. La prima volta sarebbe avvenuta nel marzo 2001, quando lei aveva diciassette anni.
Giuffre descrive il primo incontro nei minimi dettagli: Ghislaine Maxwell le avrebbe detto che stava per vivere una «giornata speciale» e che avrebbe conosciuto un «principe affascinante». Secondo il racconto, Andrea avrebbe indovinato la sua età e scherzato dicendo: «Le mie figlie sono solo un po’ più giovani di te». L’ex duca di York, continua Giuffre, «era abbastanza amichevole, ma comunque presuntuoso. Era come se credesse che fare sesso con me fosse un suo diritto di nascita».
Quella sera, dopo un’uscita al nightclub Tramp di Londra, Maxwell le avrebbe ordinato di «fare con lui ciò che fai con Jeffrey«. Giuffre scrive di aver ricevuto 15.000 dollari da Epstein «per aver servito l’uomo che i tabloid chiamavano Randy Andy».
Le conseguenze per la monarchia britannica
La pubblicazione del memoir riapre un caso che Buckingham Palace sperava chiuso dopo l’accordo extragiudiziale del 2022 tra Giuffre e il principe Andrea. Il duca di York, che ha sempre negato ogni accusa, ha deciso di rinunciare ai propri titoli, incluso quello di Duca di York e di membro dell’Ordine della Giarrettiera.
Tuttavia, alcuni deputati britannici chiedono ora che i titoli gli vengano ufficialmente revocati. Rachael Maskell, parlamentare indipendente per York Central, ha definito «assurdo» che un titolo possa essere concesso ma non ritirato, mentre Stephen Flynn, leader dell’SNP a Westminster, ha sostenuto che «non c’è alcuna giustificazione per non agire».
La linea “tolleranza zero” dettata da William
«Alla mia incoronazione non lo voglio». Così, secondo il Sunday Times, il principe William avrebbe liquidato ogni ipotesi di riabilitazione pubblica per lo zio Andrea. Con re Carlo III impegnato nelle cure oncologiche, a Londra cresce l’influenza di William, descritto dai reali osservatori come protagonista di una sorta di co-reggenza di fatto. Il principe di Galles avrebbe deciso di adottare un “protocollo di tolleranza zero” per proteggere la credibilità della monarchia.
Una fermezza che si estenderebbe anche a Sarah Ferguson, ex moglie del duca, mentre Beatrice ed Eugenie resterebbero escluse dal provvedimento. Dietro la decisione di William, però, non ci sarebbe solo una questione d’immagine. Le nuove rivelazioni sul presunto tentativo di Andrea di usare la sua scorta di Scotland Yard per indagare sulla Giuffre e le ombre sulla provenienza dei fondi del patteggiamento — dodici milioni di sterline, forse pagati dalla Regina Elisabetta — alimentano un caso che minaccia di travolgere la Casa di Windsor.