Nuovo sistema Gps, in orbita il primo satellite sperimentale

  • Postato il 13 agosto 2025
  • Di Panorama
  • 1 Visualizzazioni

Ci sono voluti quasi dieci anni ma ora il razzo Vulcan prodotto dalla United Launch Alliance (Ula) si è a unito alla flotta dei vettori Falcon di SpaceX per lanciare le missioni spaziali di massima priorità per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Lo ha comunicato la US Space Force (le forze spaziali statunitensi), corpo che ha lanciato la prima missione National Security Space Launch (Nssl-106), proprio utilizzando un Vulcan, oggi 12 agosto dallo Space Launch Complex-41 della base di Cape Canaveral, in Florida, durante una finestra utile di lancio iniziata alle due del mattino ora italiana, le 20 dell’11 agosto negli Usa. La missione trasporta un satellite particolare e molto prezioso, lo Navigation Technology Satellite-3 (Nts-3), sviluppato dall’Air Force Research Laboratory e dall’azienda L3Harris Technologies, insieme con un carico utile non ancora divulgato. In totale, gli Usa per questo vettore, per il satellite e i sistemi terrestri atti al suo governo hanno speso circa 250 milioni di dollari. Lo scopo è studiare il sistema successore della costellazione Navstar-Gps, che negli ultimi conflitti ha dimostrato di poter essere disturbata dalle forze armate di Paesi ostili. Inoltre, l’evento formalizzerà la fine della dipendenza degli Usa dai motori a razzo di fabbricazione russa segnando il ritorno di due veicoli di lancio operativi disponibili per le missioni “ritenute primarie per la sicurezza della nazione”. Lo ha dichiarato ai giornalisti l’11 agosto il Colonnello Jim Horne, direttore della missione Ussf-106 e capo degli approvvigionamenti dello Space Systems Command, delle Forze Spaziali, il cui ultimo lancio era avvenuto il 30 luglio 2024 con un razzo Atlas V. Da allora, il programma si era affidato alla famiglia di lanciatori Falcon 9 di SpaceX ma ciò rendeva le forze spaziali prive della necessaria ridondanza e sicurezza. Il razzo Vulcan, il cui nome è Centaur Vc4s, è equipaggiato con quattro propulsori a propellente solido e ha lanciato l’Ussf-106 direttamente nell’orbita geosincrona, segnando una delle missioni più lunghe mai realizzate da Ula. Il Vulcan aveva ottenuto la certificazione per il lancio di missioni Nssl nel marzo scorso dopo due voli di valutazione ritenuti critici. La Space Force ha ordinato 25 servizi di lancio per questo vettore nell’ambito del contratto Nssl Fase 2, e ad aprile 2025 Ula aveva annunciato ordini di lavoro per due lanci di nell’ambito della Fase 3 di questo contratto. Ussf-106 differisce dai due voli di certificazione utilizzando quattro razzi booster invece di due e riempiendo lo stadio superiore di carburante al 100%, anziché all’85% come in precedenza. Per ragioni di segreto militare i funzionari della Space Force e di Ula si sono rifiutati di commentare la natura degli altri satelliti che verranno lanciati contemporaneamente a Nts-3, dichiarando: “Ulteriori dettagli non sono divulgabili al pubblico”.

Nts-3, il primo satellite sperimentale per la navigazione del Pentagono in 48 anni

Nts-3 è il primo satellite sperimentale per la navigazione del Pentagono in 48 anni, dal lancio di Nts-2 nel 1977, come ha dichiarato ai giornalisti Joanna Hicks, ingegnere aerospaziale senior presso la Direzione veicoli spaziali: “Riteniamo che sia giunto il momento di svolgere un esperimento in questo ambito”, ha spiegato, “una volta lanciato il satellite, i test e le verifiche in orbita dovrebbero richiedere diverse settimane prima che si possa iniziare la raccolta dei dati”, ha aggiunto, specificando che “la dimostrazione, della durata di un anno, servirà per svolgere più di cento esperimenti diversi”. Il satellite è dotato di un’antenna composta da numerosi elementi (in gergo, phased-array), è orientabile elettronicamente e trasmetterà diversi segnali avanzati tra cui il segnale detto “Chimera”, progettato per proteggere gli utenti Gps civili dalle azioni di “spoofing”, ovvero le trasmissioni atte a disturbare la costellazione inviando segnali radio ingannevoli per i ricevitori installati su navi, aeromobili e mezzi terrestri. Nts-3 include nuovi algoritmi per un cronometraggio più affidabile sul satellite e un ricevitore di navigazione integrato. Il veicolo spaziale e le relative apparecchiature sono stati progettati per essere programmabili anche durante la missione, in modo da non dover pianificare tutto prima di andare in orbita e prima di individuare le minacce. Se il satellite dovesse avere ulteriore vita utile dopo il completamento della missione, esso potrebbe essere preso in carico da un altro partner della Space Force per eseguire ulteriori prove. Il lancio di questo satellite era inizialmente previsto per il 2022, ma è stato ritardato proprio in attesa di un veicolo di lancio. Nel frattempo, i tecnici che hanno realizzato Nts-3 hanno anche condotto ulteriori test a terra aggiungendo più capacità e ulteriori segnali sperimentali rispetto a quanto inizialmente previsto.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti