Obesità: entro il 2050 un bambino su tre sarà in sovrappeso

  • Postato il 22 luglio 2025
  • Di Panorama
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Un nuovo studio internazionale lancia un forte allarme sull’obesità infantile: entro i prossimi 25 anni un terzo dei bambini e adolescenti sarà in sovrappeso o obeso. La ricerca, guidata dal Murdoch Children’s Research Institute (MCRI) e pubblicata su The Lancet, ha utilizzato i dati dello studio Global Burden of Diseases per stimare la crescita dell’obesità in 204 Paesi. I numeri sono impressionanti: entro il 2050 si prevede che 385 milioni di giovani saranno in sovrappeso e 360 milioni obesi. In totale, si parla di quasi 750 milioni di bambini e adolescenti tra 5 e 24 anni a rischio di complicazioni legate a un alto indice di massa corporea (BMI). L’obesità giovanile non è solo un problema estetico: porta con sé rischi enormi, tra cui diabete, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, problemi respiratori, difficoltà di fertilità e disturbi della salute mentale. A lungo termine, l’impatto economico sarà pesantissimo per i sistemi sanitari e le società di tutto il mondo.

Gli esperti avvertono che, senza politiche concrete, l’obesità rischia di tramandarsi di generazione in generazione, riducendo la qualità della vita anche dei nipoti degli attuali bambini. Secondo lo studio, i Paesi con la percentuale più alta di bambini obesi saranno Emirati Arabi Uniti, Isole Cook, Nauru e Tonga, mentre Cina, Egitto, India e Stati Uniti avranno i numeri assoluti più elevati. In Australia, ad esempio, i dati sono già allarmanti: i bambini e adolescenti stanno registrando uno dei passaggi più rapidi da normopeso a obesità. Entro il 2050, 2,2 milioni di giovani australiani saranno obesi, mentre 1,6 milioni saranno in sovrappeso. Anche altre regioni, come Nord Africa, Medio Oriente, America Latina e Caraibi, mostrano trend preoccupanti: in queste aree l’aumento dell’obesità si somma a popolazioni numerose e risorse sanitarie limitate. I ricercatori sottolineano l’importanza di interventi mirati, soprattutto per le ragazze adolescenti tra 15 e 24 anni. Questo gruppo è considerato cruciale per spezzare la trasmissione intergenerazionale dell’obesità. Dal 1990 al 2021, il numero di bambini e adolescenti obesi nel mondo è triplicato. Oggi sono 493 milioni i giovani in sovrappeso o obesi, segno che le misure attuali non hanno funzionato. Gli esperti ribadiscono: la prevenzione è l’unica strada. Senza piani d’azione concreti nei prossimi cinque anni, la crisi dell’obesità infantile potrebbe diventare la più grande emergenza sanitaria del nostro tempo. Secondo gli esperti, per fermare questa “pandemia silenziosa” dell’obesità infantile servono strategie integrate, concrete e immediate. Tra le misure considerate più efficaci ci sono l’introduzione di tasse specifiche sulle bevande zuccherate e sul cosiddetto cibo spazzatura, così da scoraggiarne il consumo, e il divieto di pubblicità di alimenti malsani rivolta a bambini e adolescenti. Un altro intervento cruciale è garantire pasti sani e gratuiti all’interno delle scuole primarie e secondarie, in modo da offrire a tutti i giovani un’alimentazione equilibrata a prescindere dal reddito familiare. A queste azioni si aggiunge la necessità di ripensare l’urbanistica delle città, creando spazi sicuri e accessibili che favoriscano lo sport e uno stile di vita più attivo fin dall’infanzia. Fondamentale è anche l’istituzione di un monitoraggio costante dell’obesità giovanile a livello nazionale, per avere dati aggiornati e poter intervenire in modo tempestivo ed efficace.

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Panorama

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