Obiettivi e novità di Frieze Masters. Parla la neodirettrice della fiera Emanuela Tarizzo
- Postato il 22 agosto 2025
- Mercato
- Di Artribune
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La fiera Frieze Masters è stata lanciata a Londra nel 2012 con una narrativa innovativa, un focus distintivo e obiettivi chiari: fornire una prospettiva contemporanea sull’arte storica, esponendo, in una strategia di collegamento e complementarità con Frieze London, opere realizzate tra l’antichità e la fine del XX Secolo e coinvolgendo il pubblico contemporaneo in questo viaggio senza steccati e senza confini. Una visione oggi sempre più diffusa, che punta a un collezionismo spesso trasversale, pronto a muoversi con disinvoltura sulla linea del tempo della storia dell’arte, avvicinandosi sia all’antico che al contemporaneo, per passione e per ragioni di investimento.
A dirigere quella che negli anni è diventata una delle più importanti fiere d’arte a livello internazionale, è arrivata, dallo scorso aprile, Emanuela Tarizzo, italo-britannica classe 1988, storica dell’arte ed esperta di mercato con anni di esperienza nel mercato dell’arte. L’abbiamo raggiunta in piena estate per farci raccontare tutte le novità in cantiere e le leve strategiche necessarie per rendere rilevante una manifestazione come Frieze Masters, in un periodo ad alto tasso di complessità per il mercato dell’arte.
L’intervista alla direttrice di Frieze Masters: obiettivi e novità
Rispetto all’avvio di Frieze Masters, o anche solo a qualche anno fa, come direttrice ti trovi ad affrontare un contesto mutato e un mercato dell’arte in difficoltà, tra post-Brexit, situazione fiscale, aumento dei costi, collezionisti più cauti e selettivi e nuovi gusti. Come si risponde a tutto questo?
Il contesto si è evoluto dalla prima edizione di Frieze Masters, ma la premessa della fiera – promuovere conversazioni tra l’arte del XX Secolo e opere dall’antichità al primo periodo moderno – rimane più rilevante che mai. Gli ultimi anni hanno visto una rinascita dell’interesse per l’arte storica e un aumento del “cross collecting”. I collezionisti sono effettivamente selettivi, come dici, ma sono anche curiosi e meno vincolati dalle categorie di quanto potessero essere in passato.
E la fiera può incentivare questa attitudine, no?
A Frieze Masters incontriamo un ampio spettro di interessi collezionistici, e questo riflette un cambiamento più ampio. Il fatto che gli specialisti di arte contemporanea stiano ora facendo offerte alle aste di Old Masters e che le pubblicazioni di interior design mettano frequentemente in evidenza gli interessi e i gusti ad ampio raggio dei collezionisti sono entrambi segnali di questo panorama in evoluzione. Il nostro obiettivo principale rimane quello di garantire che Frieze Masters e i suoi espositori offrano ai visitatori un approccio innovativo e opportunità di scoperta.
Come si raggiunge, nella pratica, questo obiettivo?
Lavoriamo con gallerie da oltre 25 Paesi, che collettivamente coprono millenni di storia. Inoltre, le nostre sezioni curate sono fondamentali per garantire che il pubblico di Frieze Masters si senta coinvolto e venga introdotto a narrazioni nuove e avvincenti. Spotlight, ad esempio, ci permette di presentare ogni anno il lavoro di artisti diversi e sottostimati della seconda metà del XX Secolo, mentre Studio porta in fiera il lavoro di artisti viventi, accompagnato da riflessioni sulle loro fonti di ispirazione dal passato, e la sezione dedicata agli oggetti – quest’anno intitolata Reflections – ha introdotto per anni nuove gallerie in fiera.




Frieze Masters: la direzione strategica di Emanuela Tarizzo
Anche dopo le ultime sessioni d’asta estive, come sta andando il mercato di arte antica?
I recenti risultati delle aste di Londra a luglio sono stati molto positivi, non solo per quanto riguarda il prezzo raggiunto da Venezia, Il Ritorno del Bucintoro nel Giorno dell’Ascensione di Canaletto. Dipinti di tutte le categorie, dai ritratti ai paesaggi e alle nature morte, hanno avuto buoni risultati e l’asta serale di Christie’s ha venduto l’87% per lotto. Inoltre, quest’estate, Trois Crayons, una mostra che ha raggruppato opere proposte da galleristi di disegni dal XV Secolo al moderno, tenutasi nello spazio espositivo di Frieze, No. 9 Cork Street, ha avuto un’affluenza eccezionale, così come una nuova iniziativa dedicata all’arte storica a Londra chiamata Studiolo. Mi sembra che stiamo assistendo a un pubblico nuovo, e spesso più giovane, che si avvicina sempre più all’arte storica insieme all’arte contemporanea, attratto dalla qualità e dal potenziale narrativo.
Quali sono state e saranno i tuoi primi indirizzi come direttrice?
Il mio mandato è cominciato da poco, e di certo la mia priorità è ascoltare – le nostre gallerie, i collezionisti e i colleghi – in modo da poter costruire su quanto già raggiunto con un chiaro senso della direzione. Detto questo, ovviamente, puntiamo a continuare a essere una piattaforma chiave per gallerie di eccezionale qualità in tutto il mondo, rafforzando la nostra lista di partecipanti, approfondendo le relazioni con collezionisti privati e istituzionali e arricchendo l’esperienza della fiera per tutti.
Quali delle tue esperienze precedenti saranno più preziose per te in questa sfida?
Ho trascorso quasi otto anni presso la galleria Tomasso a Londra, ricoprendo, infine, il ruolo di Gallery Director. Durante quel periodo, sono stata coinvolta molto e da vicino nella nostra partecipazione a numerose fiere d’arte internazionali, inclusa Frieze Masters. Vivere la fiera dal punto di vista di un espositore mi ha dato una comprensione più articolata delle opportunità e delle sfide che le gallerie devono affrontare, e di come le fiere possono giocare un ruolo in questo contesto. Questa intuizione sarà centrale nel mio pensiero come Direttrice della fiera, garantendo che continuiamo a sostenere i suoi espositori, coinvolgere i collezionisti e promuovere incontri significativi con l’arte.



Frieze Masters, tra identità presente e modelli futuri
In cosa si distingue l’identità di Frieze Masters?
Frieze Masters ha un’identità chiara e distinta, radicata nell’ampiezza storica e geografica della sua proposta e nel modo curato e ponderato in cui diverse narrazioni e specializzazioni vengono riunite. Questi sono i punti di forza che distinguono la fiera dalla maggior parte delle altre.
Hai in cantiere aggiornamenti del modello fiera in considerazione delle esigenze di artisti, gallerie, collezionisti e della società più in generale?
Una fiera può avere luogo una volta all’anno, ma è il risultato di un lavoro costante e di una collaborazione a lungo termine. La visione si sviluppa nel tempo e può formarsi solo attraverso l’esperienza diretta, una comprensione accurata dei punti di forza della fiera, un’attenta lettura del mercato e, soprattutto, attraverso il dialogo con colleghi, espositori e collezionisti. È un processo collettivo che si evolve. Quindi, mentre è troppo presto per me parlare di revisioni e nuovi modelli, sono molto consapevole che il mercato dell’arte, e il mondo in generale, continuano a cambiare. Il nostro compito è quello di tenere traccia di questi cambiamenti e rispondere nel miglior modo possibile per la nostra comunità di gallerie, collezionisti e istituzioni.
Attrattività del mercato dell’antico e nuove generazioni di collezionisti
In un mercato “orso”, con tendenze al ribasso e poca voglia di rischiare, l’antico e gli Old Masters possano essere una scelta intelligente per i collezionisti?
Ogni acquisto di arte è una buona scelta, nel momento in cui viene presa in maniera ponderata e verso un’opera che ci ispira e coinvolge. Mi rendo conto che il mercato attuale in generale, non solo nel mondo dell’arte, possa incoraggiare alcuni venditori e acquirenti a essere più cauti. Ma è proprio in questo contesto che vendere e acquistare tramite gallerie, in una fiera internazionale che conduce un processo di vetting di tutte le opere d’arte come Frieze Masters, può offrire rassicurazione sulla qualità, l’autenticità e la provenienza.
E cosa pensi della necessità di coinvolgere le nuove generazioni di appassionati?
Grazie alla varietà delle specializzazioni delle nostre gallerie e alla nostra posizione in una delle città più internazionali del mondo, attiriamo un pubblico con interessi diversi, da collezionisti esperti a visitatori alle prime armi e di tutte le età. Le nuove generazioni sono una parte fondamentale di questo mix e i nostri espositori lo tengono sempre presente quando pensano alla presentazione e alla contestualizzazione delle opere d’arte a Frieze Masters. Da non dimenticare poi la presenza in fiera di giovani espositori, che aumentano ogni anno e sono perfettamente posizionati per aprire un dialogo con giovani visitatori e collezionisti.
Esistono anche iniziative mirate organizzate dalla fiera, giusto?
Sì, lavoriamo per rendere la fiera il più accessibile e coinvolgente possibile: il nostro programma di talk è aperto a tutti i visitatori senza bisogno di prenotazione anticipata, e siamo orgogliosi di gestire un programma per curatori in partnership con l’Art Fund, contribuendo a portare la prossima generazione di voci istituzionali in fiera. È un programma completamente finanziato, con posti per un massimo di otto curatori internazionali e dieci basati nel Regno Unito, da musei che spesso non dispongono dei budget di viaggio per i loro curatori più giovani.
La concorrenza di Parigi e i punti di forza di Frieze Masters e di Londra
Si parla spesso, in modo un po’ sensazionalistico anche, della concorrenza di Parigi a Londra, e della rivalità tra le due, su fiere e collezionisti. Cosa può mettere al riparo da uno sbilanciamento del mondo dell’arte verso la capitale francese?
Frieze Masters offre qualcosa di molto diverso, esplorando l’arte da una vasta gamma di ambiti e periodi. Ogni fiera ha il suo focus ed energia distinti. Londra stessa gioca un ruolo cruciale: la città offre un panorama incredibilmente ricco e in evoluzione di musei, istituzioni, gallerie e fondazioni, molte delle quali allineano la loro programmazione con la Frieze Week. Per i collezionisti, visitare Frieze Masters significa non solo visitare la fiera, ma accedere a questa incredibile gamma di attività. È meno una rivalità e più un caso di due città e due fiere che insieme arricchiscono il calendario artistico internazionale.
Cristina Masturzo
L’articolo "Obiettivi e novità di Frieze Masters. Parla la neodirettrice della fiera Emanuela Tarizzo" è apparso per la prima volta su Artribune®.