Occhiolini, brindisi e baciamano: la gara di galanterie tra re Carlo e Emmanuel Macron

  • Postato il 10 luglio 2025
  • Di Panorama
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Si conclude giovedì 10 luglio la visita di Stato del presidente Emmanuel Macron in Gran Bretagna, un appuntamento orchestrato con tutta la magnificenza cerimoniale che Buckingham Palace sa offrire. A rubare la scena al presidente francese è stato però re Carlo III, vero protagonista dell’evento, capace di trasformare un rituale istituzionale in un gioco sottile di charme e strategia, incarnando il meglio del soft power britannico, tra affabilità, memoria storica e un’inaspettata verve brillante. 

Con una grazia scenica da consumato attore e un istinto diplomatico affinato da anni di attesa, il sovrano britannico è stato in grado di trasformare ogni cerimoniale in un esercizio di eleganza, humor e autorità. Da Windsor a Buckingham, è stato il monarca — non l’illustre ospite — a dirigere con aplomb l’intera sinfonia.

Un valzer di gesti e cortesie

Occhiolini, brindisi e baciamano: la gara di galanterie tra re Carlo e Emmanuel Macron
(Getty Images)

Ad accogliere Macron all’aeroporto, con perfetto tempismo e compostezza, i principi di Galles. Ma a rompere l’aplomb ci ha pensato proprio Macron, con un baciamano alla principessa Kate — seguito, più tardi, da un occhiolino che ha fatto parlare più di mille discorsi. A Windsor, re Carlo ha contraccambiato con galanteria impeccabile, porgendo il baciamano a Brigitte Macron, in una coreografia di buone maniere che ha fatto sorridere le cronache diplomatiche.

Il momento culminante è arrivato durante la cena di gala, dove re Carlo ha dato prova della sua ormai raffinata arte oratoria. Con grazia e intelligenza, ha intessuto un discorso che ha spaziato da Asterix a Guglielmo il Conquistatore, per poi approdare al cuore del messaggio: l’Entente Cordiale, firmata 121 anni fa, che oggi si trasforma in Entente Amicale. «Non solo passata e presente, ma per il futuro», ha chiosato Carlo, sollevando il calice in un brindisi che ha colpito profondamente l’ospite d’onore.

Il discorso di Re Carlo III durante la cena ufficiale

Il momento culminante è arrivato durante la cena di gala, dove re Carlo ha dato prova della sua ormai raffinata arte oratoria. Con grazia e intelligenza, ha intessuto un discorso che ha spaziato da Asterix a Guglielmo il Conquistatore — la cui invasione «non è stata particolarmente cordiale» —, per poi approdare al cuore del messaggio: l’Entente Cordiale, firmata 121 anni fa. Infine, il colpo di classe e l’augurio per  «…una nuova Entente, non più soltanto cordiale, ma amicale». Un tocco finale che ha trasformato l’omaggio diplomatico in una dichiarazione poetica, capace di incantare.

Una frase che il presidente francese si è trovato a ripetere più e più volte nel corso della serata, come un refrain, fino a proclamare ufficialmente: «Lanceremo l’Entente Amicale a Windsor nel 2025». Un gesto simbolico che suggella la riuscita perfetta della visita: diplomatica, mediatica, quasi teatrale.

Il sovrano diplomatico

Nel confronto con Macron, Re Carlo III è apparso come il vero diplomatico globale. Nonostante la malattia, gli anni e un’eredità difficile, il sovrano ha trovato nel teatro delle relazioni internazionali la sua dimensione naturale, dimostrando come  la diplomazia possa ancora passare per il gesto, per il linguaggio del corpo, per la sottile arte della galanteria.

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Panorama

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