Occidente, la sfida dei leader: Macron e Starmer i peggiori, bene Meloni e Trump
- Postato il 9 settembre 2025
- Di Panorama
- 3 Visualizzazioni


Governare non fa bene alla popolarità. Non è certo una novità, e a riconfermarlo ancora una volta c’è un recente sondaggio condotto da YouGov alla fine di agosto 2025.
Esso ha rivelato un panorama complesso degli indici di gradimento dei leader occidentali, evidenziando come nessuno dei principali capi di governo goda di un consenso nettamente positivo presso la propria opinione pubblica. Ma c’è leader e leader, e la premier Giorgia Meloni, assieme al Presidente Donald Trump, non se la passa poi così male.
I peggiori: Macron e Starmer
La maglia nera va a Emmanuel Macron, il presidente francese registra il peggior indice di gradimento tra tutti i leader occidentali considerati, con un rating netto di -55% secondo YouGov. La popolarità di Macron è crollata drasticamente nel corso del suo secondo mandato, attestandosi intorno al 18-21% nelle rilevazioni più recenti, molto lontano dai livelli di consenso che caratterizzarono il suo primo insediamento nel 2017.
Segue nella poco invidiabile classifica il Primo ministro britannico, Keir Starmer, con un tasso di gradimento del 22% contro il 69% di opinioni sfavorevoli, per un indice netto di -47%. Questa performance rappresenta un crollo senza precedenti per un nuovo governo nella politica britannica moderna, con il Labour che ha perso oltre 14 punti percentuali nei sondaggi in soli undici mesi dal suo insediamento.
Anche lo spagnolo Pedro Sánchez, Primo ministro dal 2018, presenta un indice netto di -31%, posizionandosi in una situazione negativa ma comunque intermedia tra i leader analizzati. I suoi livelli di approvazione si sono mantenuti relativamente stabili, con circa il 30% di consensi e il 63% di disapprovazione.
Molto meglio Meloni e Trump
In questo contesto di generale difficoltà per i leader occidentali, emergono due figure che, pur mantenendo indici negativi, mostrano performance nettamente migliori dei colleghi: Giorgia Meloni e Donald Trump.
La premier italiana registra un indice netto di -22% dopo tre anni di governo. Secondo i dati più recenti, Meloni mantiene un tasso di approvazione del 40-42% con una disapprovazione del 54-51%.
Particolarmente significativo è il fatto che la sua popolarità sia rimasta sostanzialmente stabile o addirittura in crescita rispetto ai risultati elettorali del 2022, quando Fratelli d’Italia ottenne il 26% dei consensi. Le rilevazioni più recenti mostrano che il partito di Meloni ha raggiunto il 30% delle intenzioni di voto, consolidando la sua posizione di leadership nel panorama politico italiano.
Donald Trump, nel suo secondo mandato presidenziale, presenta invece un indice netto di -12%, significativamente migliore rispetto ai leader europei considerati. I sondaggi più recenti mostrano un tasso di approvazione che oscilla tra il 40-44%, con picchi fino al 55% in alcune rilevazioni. Nonostante le controversie che hanno caratterizzato la sua presidenza, Trump mantiene un consenso relativamente solido, soprattutto se confrontato con i suoi omologhi europei.
L’analisi comparativa evidenzia come sia Meloni che Trump, pur operando in contesti politici molto diversi, condividano alcune caratteristiche che sembrano proteggerli da crolli di consenso più drammatici.
Entrambi hanno costruito la loro leadership su messaggi identitari che mantengono una presa salda su segmenti specifici dell’elettorato. Inoltre, entrambi hanno saputo capitalizzare su temi come “immigrazione” e “sicurezza nazionale”, che continuano a essere prioritari per milioni di cittadini, in Europa come in Nord America.
Al contrario, Macron e Starmer sembrano pagare il prezzo di aspettative deluse e di una crescente polarizzazione politica che penalizza le posizioni (pseudo) centriste. Il fenomeno è particolarmente evidente nel caso francese, dove il presidente ha perso progressivamente consenso a causa delle riforme pensionistiche, della gestione economico-finanziaria e di una percezione crescente di insicurezza legata al crimine.