Offerte di lavoro troppo belle per essere vere: scatta l’allarme truffa del falso curriculum online, ti fregano così

  • Postato il 4 settembre 2025
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Alcune offerte di lavoro, possono essere davvero degli specchi per le allodole: ecco come funziona la truffa del falso curriculum. 

Negli ultimi mesi, un nuovo allarme sta preoccupando chi è attivamente impegnato nella ricerca di un impiego: la truffa del falso curriculum. Questo tipo di raggiro, che si sta diffondendo rapidamente in Italia, sfrutta le aspettative e la vulnerabilità di chi invia numerose candidature, trasformando la speranza di un’opportunità lavorativa in un pericolo concreto per la sicurezza personale e finanziaria.

Il meccanismo di questa truffa online è tanto semplice quanto ingannevole. La vittima riceve una telefonata da un numero con prefisso italiano (+39) che appare autentico. Una voce preregistrata annuncia di aver ricevuto il curriculum inviato e invita a proseguire la comunicazione tramite WhatsApp, aumentando così la credibilità del contatto.

Nella chat, i truffatori propongono di compilare moduli, inviare documenti o cliccare su link apparentemente innocui. In realtà, questi collegamenti nascondono malware capaci di infettare il dispositivo della vittima. Il software malevolo consente ai criminali informatici di sottrarre dati sensibili, come password di email, credenziali bancarie, codici di sicurezza e copie di documenti personali, dati poi utilizzati per arricchirsi illegalmente o venduti nel dark web.

Chi sono i responsabili e quali sono le dinamiche alla base

Le indagini condotte dalle autorità indicano che dietro questa truffa del falso curriculum operano sia singoli criminali sia organizzazioni criminali strutturate, con base in Italia o all’estero.

allarme truffa del falso curriculum online
allarme truffa del falso curriculum online-blitzquotidiano.it

Questi gruppi specializzati in ingegneria sociale studiano il comportamento delle vittime per manipolarle, inducendole a fornire spontaneamente informazioni riservate. L’obiettivo finale è quasi sempre il profitto economico, ottenuto direttamente o attraverso la commercializzazione dei dati rubati.

Per evitare di cadere vittima di questa truffa, è fondamentale adottare alcune precauzioni essenziali:

  • Diffidare sempre da numeri sconosciuti: se non si conosce il chiamante, è meglio non rispondere o verificare la provenienza della chiamata online.
  • Non cliccare mai su link sospetti ricevuti via WhatsApp o SMS, soprattutto se invitano a scaricare moduli o app.
  • Non condividere dati personali o bancari senza aver prima accertato l’identità e l’affidabilità del contatto.
  • Verificare l’esistenza e l’attendibilità dell’azienda o dell’agenzia che ha contattato, consultando siti ufficiali e recensioni di altri utenti.
  • Prendere tempo e non affrettare le risposte: se si sospetta che l’offerta sia reale, è consigliabile richiamare utilizzando i numeri ufficiali reperibili sui canali istituzionali.

Un ulteriore avvertimento riguarda il fatto che nessuna azienda seria richiede documenti personali o dati bancari tramite WhatsApp. Qualora si ricevano tali richieste, è fondamentale interrompere subito la comunicazione e segnalare l’accaduto alla Polizia Postale, che da anni monitora e contrasta queste attività illegali.

Riconoscere i segnali di allarme della truffa del falso curriculum

Tra i segnali a cui prestare più attenzione, ci sono: telefonata da numero italiano non salvato, invito a continuare la conversazione su WhatsApp, richiesta di compilare moduli o cliccare link, domanda di documenti personali o dati bancari, oppure offerta di lavoro generica o poco chiara.

Questa nuova forma di truffa telefonica si inserisce nel più ampio quadro dei reati di truffa previsti dall’articolo 640 del Codice Penale italiano, che punisce chi, con inganni e artifici, induce la vittima a compiere atti di disposizione patrimoniale a favore dell’autore del reato. La legge prevede pene da sei mesi a cinque anni di reclusione, a seconda delle aggravanti, e sanzioni pecuniarie.

L’allarme riguarda soprattutto i soggetti più fragili, come anziani o persone in difficoltà, che possono essere manipolati più facilmente. Tuttavia, anche i giovani e chi è esperto nella gestione delle tecnologie digitali non è immune, dato che la truffa sfrutta tecniche di social engineering sempre più sofisticate.

Restare informati e mantenere un atteggiamento di cautela sono le armi migliori contro questa minaccia che si diffonde rapidamente in tutto il territorio nazionale. La Polizia Postale invita a segnalare ogni tentativo di raggiro per consentire interventi tempestivi e tutelare tutti coloro che si trovano nella delicata fase di ricerca di un nuovo lavoro.

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Autore
Blitz

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