Oggi il voto dell'Assemblea generale dell'Onu sullo Stato palestinese
- Postato il 12 settembre 2025
- Estero
- Di Agi.it
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Oggi il voto dell'Assemblea generale dell'Onu sullo Stato palestinese
AGI - Oggi la "Dichiarazione di New York" verrà sottoposta al voto dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, chiamata a prendere una posizione formale sulla risoluzione che mira a dare nuova linfa alla soluzione dei due Stati tra Israele e Palestina, senza il coinvolgimento di Hamas.
Formalmente denominata Dichiarazione di New York sulla risoluzione pacifica della questione palestinese e l'attuazione della soluzione dei due Stati, il testo presentato da Francia e Arabia Saudita afferma che "Hamas deve liberare tutti gli ostaggi" e che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite condanna "gli attacchi commessi da Hamas contro i civili il 7 ottobre".
Il testo chiede inoltre "un'azione collettiva per porre fine alla guerra a Gaza, per raggiungere una soluzione giusta, pacifica e duratura del conflitto israelo-palestinese basata sull'effettiva attuazione della soluzione dei due Stati".
La dichiarazione, già approvata dalla Lega Araba e cofirmata a luglio da 17 Stati membri delle Nazioni Unite, tra cui diversi Paesi arabi, va oltre la semplice condanna di Hamas, cercando di escluderlo completamente dalla leadership a Gaza.
"Nel contesto della fine della guerra a Gaza, Hamas deve porre fine al suo governo a Gaza e consegnare le sue armi all'Autorità nazionale palestinese, con l'impegno e il sostegno della comunità internazionale, in linea con l'obiettivo di uno Stato palestinese sovrano e indipendente", afferma la dichiarazione.
La Dichiarazione di New York include la discussione di un "dispiegamento di una missione internazionale temporanea di stabilizzazione" nella regione martoriata, sotto il mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con l'obiettivo di sostenere la popolazione civile palestinese e facilitare le responsabilità di sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese.
Il voto odierno precede un imminente vertice delle Nazioni Unite, copresieduto da Riad e Parigi, il 22 settembre a New York, in cui il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso di riconoscere formalmente lo Stato palestinese.
"Il fatto che l'Assemblea Generale appoggi finalmente un testo che condanna direttamente Hamas è significativo", anche se "gli israeliani diranno che è troppo poco e troppo tardi", ha dichiarato Richard Gowan, direttore delle Nazioni Unite presso l'International Crisis Group (Icg).
"Ora almeno gli stati che sostengono i palestinesi possono respingere le accuse israeliane di condonare implicitamente Hamas", ha affermato, aggiungendo che questo "offre uno scudo contro le critiche israeliane".
Oltre a Macron, diversi altri leader hanno annunciato l'intenzione di riconoscere formalmente lo Stato palestinese durante il vertice delle Nazioni Unite. Questi gesti sono visti come un mezzo per aumentare la pressione su Israele affinché ponga fine alla guerra a Gaza, innescata dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023.
Circa tre quarti dei 193 stati membri delle Nazioni Unite riconoscono lo Stato palestinese proclamato nel 1988 dalla leadership palestinese in esilio. "Manterremo la nostra promessa che non ci sarà uno Stato palestinese", ha dichiarato ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Nel frattempo, al presidente palestinese Mahmoud Abbas potrebbe essere impedito di visitare New York per il vertice delle Nazioni Unite dopo che le autorità statunitensi hanno dichiarato che gli avrebbero negato il visto.
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