Ok della Ue al piano di bilancio 2025-2029 della Germania e alla clausola di salvaguardia per aumentare la spesa in difesa

  • Postato il 16 settembre 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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La Commissione europea ha approvato il Piano nazionale strutturale di bilancio a medio termine della Germania (2025-2029) e, contestualmente, l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale che consente spese straordinarie per la difesa. Con Berlino si chiude l’esame dei 27 piani nazionali da parte dell’esecutivo Ue.

L’attivazione della clausola consente al governo Merz di discostarsi temporaneamente dai limiti massimi di spesa fissati dal Consiglio Ue: la deviazione è circoscritta a quattro anni e a un massimo dell’1,5% del Pil, applicabile esclusivamente alle spese militari. Parallelamente vengono disattivate le salvaguardie legate a resilienza del deficit e sostenibilità del debito, come previsto dalla Comunicazione Ue di marzo 2025.

Secondo la traiettoria concordata, la spesa netta tedesca crescerà in media del 2,9% nel quinquennio 2025-2029 (2,8% su sette anni). Sul fronte dei conti pubblici, il deficit salirà dal 2,7% del Pil nel 2023 a un picco del 3,8% nel 2026, per poi ridursi al 1,9% nel 2029 e all’1,1% nel 2032. Il debito è previsto al 66,5% del Pil nel 2029, con successivo calo. Le proiezioni su deficit e debito si basano sui dati comunicati da Berlino: gli impatti aggiuntivi della clausola saranno calcolati separatamente. Le stime aggiornate della Commissione arriveranno solo a novembre.

Il piano tedesco copre cinque leggi di bilancio (2025-2029) ed è esteso a sette anni (fino al 2031). È costruito sul nuovo indicatore unico della governance europea, la crescita della spesa netta, ed è accompagnato da 17 misure pro-crescita e 35 interventi del Semestre europeo, volti a semplificazione della Pa, investimenti e occupazione.

L’ok di Bruxelles non era scontato. Alcuni analisti, tra cui il think tank Bruegel, hanno sollevato dubbi sulla tenuta dei conti tedeschi, alla luce del maxi-fondo da 500 miliardi per infrastrutture e clima istituito dal governo di coalizione.

Infine, a Bruxelles si sottolinea che il temporaneo superamento della soglia del 3% di deficit/Pil non farà scattare automaticamente una procedura per disavanzo eccessivo: la Commissione deciderà sui dati consuntivi, valutando il carattere temporaneo delle deviazioni e l’effetto della clausola difesa.

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