Olimpiadi, l’ex ad ha guadagnato più di Mattarella e ha dovuto restituire 47mila euro. Ecco le cifre della ‘casta dei Giochi’
- Postato il 4 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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I “signori delle Olimpiadi invernali” guadagnano più del presidente della Repubblica, salvo poi accorgersene e dover restituire, in un caso, la differenza. Il dato sconcertante emerge dalla relazione che la Sezione di controllo sugli Enti della Corte dei Conti ha inviato al Parlamento segnalando alcune anomalie nella gestione della Società Infrastrutture Milano Cortina 2026, braccio operativo del ministero delle Infrastrutture per realizzare quasi 4 miliardi di opere pubbliche. La scoperta ha preso il via da una considerazione sul carico di ruoli ed incarichi al vertice di Simico, dove fino al febbraio 2024 si trovava l’ingegnere Luigivalerio Sant’Andrea, poi sostituito per decisione del ministro Matteo Salvini dall’architetto Fabio Massimo Saldini.
Il giudice Marcovalerio Pozzato, estensore del documento datato 17 aprile 2025, ha scritto: “Si evidenzia la particolarità della coincidenza in un unico soggetto delle figure di amministratore delegato, direttore generale e commissario straordinario, con conseguenze in ordine alla sommatoria dei benefici economici, stante il divieto di superamento del limite retributivo”. Un dipendente pubblico non può superare il tetto dei 240mila euro. Infatti anche il presidente della Repubblica deve fermarsi a quota 239 mila euro. Sergio Mattarella, dal canto suo, ha annunciato alcuni anni fa di essersi ridotto l’appannaggio di 60 mila euro, facendolo coincidere con la pensione di cui avrebbe comunque goduto.
I giudici contabili hanno scoperto che nel 2022 Sant’Andrea aveva incassato da Simico più di quanto avrebbe potuto. “La società – scrivono – ha riferito nella risposta istruttoria del 7 aprile 2025 che, nel corso dell’esercizio 2022, era avvenuta una corresponsione, in aggiunta al compenso complessivo lordo di euro 256.176, di ulteriori euro 30.880 per compensi erogati da altre amministrazioni pubbliche”. In questo modo a favore di Sant’Andrea “si è registrata un’eccedenza pari a euro 47.056 (il totale delle voci era di 287.056 euro, ndr) rispetto al limite di euro 240.000, che è stata integralmente recuperata”.
Dai documenti ufficiali di Simico risulta che nel dicembre 2021 il cda aveva stabilito lo stipendio di 192 mila euro per l’amministratore delegato, equivalente al pari grado in Consip spa. Quando la società aveva cominciato ad operare, nella primavera 2022, era stato inserito il ruolo di direttore generale. Le voci dello stipendio erano state ritoccate, così a fine 2023 Sant’Andrea ha percepito 6.667 euro quale consigliere, 105.278 euro quale amministratore delegato e 121.333 quale direttore generale, per un totale di 233.278 euro. Dopo pochi mesi ha dovuto lasciare, rimosso dal ministro Salvini evidentemente insoddisfatto del ritmo impresso alle opere olimpiche.
Quando nel febbraio 2024 è arrivato l’architetto Saldini, assumendo su di sé le tre cariche come il predecessore, lo stipendio da consigliere è stato quantificato in 20 mila euro, quello da amministratore delegato in 40 mila euro e quello di direttore generale in 180 mila euro. Alla fine si ruota sempre attorno al massimo previsto per i dipendenti pubblici.
In Simico di soldi ne circolano parecchi. La Corte dei conti rileva dai bilanci come il 15 novembre 2024 sia stato sottoscritto “un verbale di conciliazione con due dirigenti, a seguito di preavviso di impugnazione dei provvedimenti dei rispettivi licenziamenti, comunicati nel giugno 2024”. I due dipendenti erano usciti dall’organico per motivazioni non meglio specificate, ne era nata una controversia. Così l’ente “si è obbligato a corrispondere per un dirigente la complessiva somma di euro 145.000, di cui euro 10.000 lordi a titolo transattivo, euro 120.000 lordi a titolo di incentivazione all’esodo ed euro 15.000 per concorso nelle spese legali; per l’altro dirigente la complessiva somma di euro 80.000, di cui euro 5.000 lordi a titolo transattivo, euro 65.000 lordi a titolo di incentivazione all’esodo ed euro 10.000 per concorso nelle spese legali”.
In Fondazione Milano Cortina 2026, che si occupa dell’organizzazione dei giochi, i compensi per l’amministratore delegato (in carica è Andrea Varnier) sono più del doppio rispetto a Simico, arrivando a 500 mila euro l’anno. In questo caso la Fondazione ha, per statuto, una natura privatistica, pur essendo costituita da enti pubblici e con finanziamenti pubblici. Il tetto imposto ai dipendenti pubblici non è quindi applicabile. La lettura privatistica di Fondazione è stata però contestata dalla procura della Repubblica di Milano che ha aperto un’inchiesta sull’ex amministratore Vincenzo Novari. Alcune settimane fa i magistrati hanno presentato istanza al giudice dell’udienza preliminare, chiedendo di sollevare conflitto in Corte Costituzionale, perché nel 2024 un decreto del consiglio dei ministri aveva avvalorato l’interpretazione privatistica di Fondazione, tagliando la strada alla contestazione del reato di corruzione. Quindi il decreto sarebbe incostituzionale.
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